Milano 11 Settembre – Milano 356.000 sono le multe già spedite dal Comune per effetto dei 7 autovelox piazzati dal Comune nelle principali vie d’accesso a Milano. 6000 al giorno ha spiegato soddisfatto l’Assessore alla polizia urbana Marco Granelli.
In una città dove i furbi continuano a parcheggiare in doppia fila o sulle righe gialle, dove i furgoni per la consegna delle merci sfrecciano indisturbati a velocità folli, dove i vigili latitano agli incroci e davanti le scuole, Pisapia e Granelli pensano di assicurare la sicurezza mettendo delle telecamere fisse sulle uniche strade dove forse non è rischioso eccedere i 70 kmh. Sicuramente è più pericoloso superare i 50 km sul pavé di via dell’Orso piuttosto che andare a 90 km sul cavalcavia del Ghisallo o in via Palmanova, ma verrà multato solo chi ha la sfortuna di essere fotografato dalle telecamere.
I 356.000 sanzionati non sono, in massima parte, pirati della strada ma automobilisti inconsapevoli che non hanno visto o compreso i cartelli. La beffa è che il 50 % delle autovetture pizzicate viaggiava entro i 10 km più del limite, dunque tra i 70 e gli 80 kmh, mentre l’altro 48 % non ha superato la velocità di 110 kmh. Dunque solo il 2% è sfrecciato a velocità anomali e rischiose su quel tipo di strada ( Cavalcavia del Ghisallo, viale Fermi, Via Parri etc).
Per 3 mesi abbiamo cercato di spiegare che, se il fine è la sicurezza stradale e non far cassa, bisognava segnalare meglio gli autovelox spingendo tutti a rallentare. Abbiamo spiegato che è fuori legge notificare le sanzioni dopo 90 giorni dall’avvenuto accertamento (che non può avvenire a sua volta settimane dopo l’infrazione). Non sono i cittadini che devono sopportare i ritardi organizzativi del Comune ma è il Comune che deve adeguarsi, pena nullità, alla legge.
Niente da fare, in Consiglio Comunale la sinistra ha bocciato il mio ordine del giorno. Troppo importante incassare altri 25 milioni dalle tasche dei milanesi. Peccato che la stessa giunta abbia invece ritenuto di annullare per autotutela le cartelle esattoriali per affissioni abusive al Sindaco Pisapia e ad altri partiti, provvedendo poi a ridurre gli importi delle sanzioni di 2/3. Due pesi e 2 misure.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.