Regione Lombardia elimina il bollo sui motorini e le microcar

Lombardia

Milano 20 Settembre – Già a partire da quest’anno in Lombardia i motorini e le microcar non pagheranno più il bollo. Questa misura rientra nelle iniziative di Regione Lombardia che vanno sotto il nome di “Zero bollo”. Soddisfatto il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni che ha voluto spiegare i motivi che hanno spinto la Giunta a prendere questa decisione e la sua reale portata: “Questi mezzi hanno una particolarità in quanto pagano il bollo non come tassa di possesso, ma di circolazione. Per cui chi possiede un motorino, ma non lo usa, non paga. Questi sono mezzi che inquinano meno delle grosse auto e quindi, come abbiamo fatto esentando dalla tassa di circolazione chi sostituisce i veicoli inquinanti, abbiamo deciso di proseguire premiando chi utilizza i mezzi di trasporto che rispettano l’ambiente. Attualmente il bollo per i ciclomotori ammonta a 22 euro, 50 per le microcar. Chi ha già pagato la tassa riceverà un bonus, che consisterà in buoni benzina o altro. Complessivamente la riduzione di imposte per i lombardi in questo anno assomma a più di 100 milioni di euro: 12 milioni per esentare dal bollo i veicoli a basso impatto ambientale euro 4 ed euro 5, 8 milioni per i ciclomotori fino a 50 cm cubi, 30 milioni per esentare dall’Irap le imprese innovative e 54 milioni per abolire il pagamento del ticket per i farmaci di fascia ad 800mila persone, grazie all’introduzione dei costi standard in sanità.”

In un momento in cui le Istituzioni locali ed il Governo nazionale aumentano l’imposizione fiscale sui contribuenti Regione Lombardia, quindi, rappresenta una mosca bianca che cerca di abbattere quanto più possibile la pressione fiscale. Questo al fine di lasciare all’economia reale più capitali da poter investire creando ricchezza ed occupazione. E’ questa la ricetta liberale di cui l’intero Paese ha bisogno. Ricetta che non è applicata da Renzi, che dice di voler abbassare le tasse ed intanto le aumenta, dice di voler abbattere la spesa pubblica, ma con il denaro dei contribuenti salva De Benedetti e coltiva le sue clientele.

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