La compensazioni dei crediti per imprese

Attualità

Milano 22 Settembre – Il 21 settembre scadeva la promessa fatta da Renzi di saldare tutti i debiti della PA verso le imprese. In ballo c’è anche il pellegrinaggio a piedi da Firenze al Santuario del Monte Senario. Una scommessa fra Renzi e Vespa fatta in un Porta a Porta prima dell’estate. Il premier dice che la promessa è stata mantenuta. Le aziende dicono l’esatto contrario. Un classico.

Il problema dei pagamenti è una questione assai seria sulla quale molto è stato detto. Renzi sta scaricando la responsabilità degli asseriti ritardi nei pagamenti alla “burocrazia” ministeriale che tutto rallenta. Noi, conoscendo l’inefficienza della pubblica amministrazione italica gli crediamo; ma allo stesso tempo ci permettiamo di dire che in una paese normale il presidente del Consiglio dovrebbe cacciare subito a calci chi “boicotta” e frena la macchina amministrativa. Se non lo fa, allora è meglio tacere.

Mentre la polemica, come è ovvio, impazza, accontentiamoci del decreto interministeriale (Ministero delle Sviluppo Economico e il Ministero dell’Economia e delle Finanze) in via di approvazione che consentirà alle imprese che vantano crediti con la PA di portare in compensazione tutte le somme iscritte a ruolo senza alcuna distinzione.

Si tratta di una delle novità introdotte dal Dl 145/2014 “Destinazione Italia”. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, ha dichiarato a tal proposito: “L’elaborazione del decreto ha richiesto un’approfondita e complessa attività istruttoria che ha coinvolto più soggetti, tra cui, oltre agli uffici del MiSE, il Dipartimento delle Finanze, il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, l’Agenzia delle Sntrate e la società Equitalia Spa. D’ora in poi le imprese che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione di importo uguale o superiore a quanto dovuto al Fisco, potranno portare in compensazione le somme iscritte a ruolo”.

Non è una novità di poco conto. Speriamo solo che l’Agenzia delle Entrare ed Equitalia non facciano “ostruzionismo”…

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