Con il nuovo Frecciarossa 1000 da Milano a Roma in 2 ore e 30

Milano

Milano 24 Settembre – Una delegazione di operatori malesi osserva incuriosita. I quesiti, le risposte. Il tour per vedere il Frecciarossa 1000, il plastico ubicato nello stand Italia, anzi stand Finmeccanica composto ovviamente da Ansaldo Breda, Ansaldo Sts (segnalamento ferroviario) e Selex Es (sistemi aerospaziali di difesa). Arrivano anche il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, e l’amministratore delegato di Trenitalia, Michele Mario Elia, qui ad Innotrans, la maggiore fiera internazionale dell’industria ferroviaria. L’ultimo ritrovato della tecnologia nel campo dei trasporti stavolta è un serpentone lungo otto carrozze, 447 posti a sedere, quattro fasce di clientela, 30 milioni di euro di costo. Lo ha prodotto Ansaldo Breda (in consorzio con Bombardier) nello stabilimento di Pistoia per il committente Trenitalia, vuole il caso il presente e il passato di Mauro Moretti, numero uno di Finmeccanica.

Concorrenza agli aerei

Bando da 1,5 miliardi di euro aggiudicato nel 2013, significa 50 nuovi modelli sulla rete ferroviaria italiana, i primi a partire da giugno 2015 in concomitanza con l’Expo e destinati a cambiare ulteriormente il sistema trasporti nazionale perché Frecciarossa 1000 potrà toccare i 350 chilometri all’ora e abbassare il tempo di percorrenza sulle principali tratte dell’alta velocità. Milano Centrale- Roma Termini, ad esempio, significherà un viaggio da due ore e venti – come velocità potenziale, anche se inizialmente quella commerciale sarà di due ore e trenta -, costringendo i vettori aerei a ripensare il traffico domestico sulla tratta da sempre più redditizia. Ryanair l’ha già fatto abbandonandola, la nuova Alitalia-Etihad dovrà ragionarci un bel po’ per non commettere l’errore della vecchia gestione analogo a quello di Lufthansa Italia, che ci ha rimesso parecchi quattrini chiudendola anzitempo.

«Il treno più bello del mondo»

Ma «il più bel treno del mondo», osserva un alto dirigente di Ansaldo Breda è soprattutto un bel biglietto da visita per il made in Italy, perché il design è griffato Bertone e la fattura è ovviamente Ansaldo Breda in joint-venture con i canadesi di Bombardier per la parte motore. Le cronache giornalistiche raccontano che proprio Ansaldo Breda (e la sorella Sts per il segnalamento ferroviario) siano appetite da quattro colossi mondiali che avrebbero presentato altrettante offerte per rilevare il pacchetto in uscita dal perimetro Finmeccanica, il cui core business resta la difesa e i sistemi aerospaziali. I cinesi di Crn Insigma, i giapponesi di Hitachi, gli spagnoli di Caf e i francesi di Thales sarebbero interessati al dossier e il consiglio di amministrazione di Finmeccanica previsto per giovedì dovrebbe affrontare il tema, anche se la decisione finale non verrà presa prima di ottobre. Così se negli occhi resta l’ingegneria di prodotto e di processo tricolore, nel futuro aleggiano gli interrogativi su chi avrà il controllo di Ansaldo Breda (che sta realizzando anche la metropolitana di Copenhagen) e Sts. Lasciare tutto in mano straniera pur con il rispetto delle garanzie occupazionali? Dubbio amletico. (Corriere.it)

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