Milano 26 Settembre – E’ indubbio che nell’area moderata del Centrodestra esistano sensibilità diverse, opinioni politiche e contingenti a volte dissimili, ma la coscienza di condividere valori e ideali comuni dovrebbero unificare e dare la spinta per superare divergenze ed egoismi strumentali. Andrea Mancia e Simone Bressan scrivono su “L’Opinione”:“Comunque si cerchi di guardare le vicende del centrodestra italiano, la sensazione che si ha è quella per cui tutti stiano cercando di lavorare per qualcosa di diverso rispetto all’unità dei moderati. C’è chi pensa di poter costruire una coalizione vincente seguendo Marine Le Pen, chi è convinto che convenga sempre e comunque governare con il Pd, chi – ed è notizia di queste ore – con il segretario Pd ci vorrebbe addirittura fare un partito.” Ma non è il momento di fughe in avanti. E’ il momento di guardare la politica con equilibrio “Non consideriamo, lo abbiamo già detto, la partecipazione o meno ad un governo di larghe intese una pregiudiziale per includere o escludere chi deve concorrere alla rifondazione del centrodestra. Ma non si può ambire alla conquista dei voti del centrodestra puntando alla costruzione di un partito di centro che guarda a sinistra. Il tempo dell’emergenza è, per definizione, un tempo finito: non può durare in eterno e se questo accade significa semplicemente o che c’è più interesse a coltivare i problemi che a risolverli o che non si è in grado di gestire una fase così straordinaria.” Occorre una fase nuova, all’insegna della chiarezza, ma “Quel che il paese non può permettersi è un partito unico modellato sull’ex sindaco di Firenze. Niente di personale, ma noi siamo un’altra cosa: non abbiamo sostenuto Obama/Biden, potendo scegliere non incontreremo Clinton ma Bush e rimaniamo convinti che, finita l’emergenza, torneremo a scontrarci. Noi chiederemo tagli draconiani a tasse e spese, lui penserà che andranno bene 80 euro in più in cambio di qualche tassa su risparmi e immobili. Lui continuerà a lottare per “La Buona Scuola”, noi continueremo a chiedere il “Buono Scuola”. E sarà così anche su sanità, lavoro, legge elettorale. Non commetteremo l’errore che ha commesso il centrosinistra con Berlusconi: noi non demonizzeremo Renzi e se farà cose buone glielo riconosceremo. Però siamo un’altra storia e ci teniamo a scriverla senza inciuci.” Perché moi siamo orgogliosamente liberali.
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