Milano 8 Ottobre – Il vicesindaco De Cesaris ha comunicato ieri le 3 aree dove sorgeranno nuovi luoghi di culto, di cui 2 potranno essere moschee. Ora si apre un bando, per assegnare le aree, cui possono partecipare solo le associazioni religiose che si sono iscritte a un registro.
Si tratta di un immobile in via Esterle 2 in zona 2 ( tra via Padova e via Palmanova), Via Marignano in zona 4 ( zona Rogoredo) e Via Sant’Elia in zona 8 ( ex Palasharp).
Abbiamo già detto quanto sia sbagliato, in questo momento storico, l’atteggiamento del Comune che concede spazi e immobili senza pretendere garanzie sulla sicurezza e il rispetto delle leggi e delle altre religioni. Importiamo l’approccio “multiculturale” e lassista dopo aver conosciuto i danni che ha fatto laddove è stato applicato, come in Gran Bretagna.
Guardando poi i 3 siti, bisogna dire che è veramente irresponsabile collocare una moschea nei bagni di Via Esterle a 50 metri dalla Via Padova. La zona di Via Padova anche negli ultimi giorni è assurta all’onore delle cronache per episodi di violenza, è caratterizzata da ambiti di immigrazione incontrollata e anche clandestina. Talvolta sembra un suk, interi immobili sono occupati da varie etnie e i controllori Amsa sono spesso aggrediti perché contestano l’abbandono dei rifiuti in strada.
Metterci anche una moschea, di grandi dimensioni quale quella che potrebbe essere ospitata nei locali comunali di Via Esterle, è pura follia. Significherebbe creare una enclave islamica non governabile, una situazione favorevole ad attività coperte di reclutamento per il radicalismo islamico e il terrorismo.
Sabato mattina Forza Italia ha annunciato un presidio per coinvolgere la popolazione residente.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.