Jobs Act: la fiducia c’è. Ma di che parliamo? Di un punto interrogativo? Di una delega in bianco?  

Attualità

Milano 9 Ottobre – Mentre una  tensione alle stelle attraversa una giornata convulsa e nervosa, Renzi a Milano per presiedere il vertice europeo,  incassa l’approvazione per la riforma lavoro della Merkel e promette di rispettare i patti con l’Europa. Tutto bene, quindi? A Roma la protesta accesa dei grillini, libri che volano, bagarre da stadio, clima da guerriglia “Una sceneggiata inutile”, dirà Renzi A Milano i cortei Fiom, gli scontri degli antagonisti con la polizia, Landini che tuona “Renzi sta con gli imprenditori che evadono, non con i lavoratori. Occuperemo le fabbriche?” Ma dove stanno le fabbriche, nell’imprenditoria attuale? La minoranza PD rientra nei ranghi, decide di votare la fiducia nonostante i mugugni e le sparate delle ultime ore. Perché sfiduciare il proprio governo non conviene, non è opportuno e poi… la modifica dello Statuto dei lavoratori e relativo articolo 18 è stata rimandata  in un decreto delega successivo …c’è tempo. Alla Camera si vedrà..

Ma di che parliamo allora? Di una delega in bianco?

Dice il ministro Poletti: “Sull’art.18 non c’è piena condivisione tra tutti, anche nella maggioranza, nel Pd. Non credo che queste diversità, affermate e discusse, possano portare a mettere in discussione un passaggio così importante ed essenziale. Il governo terrà conto nei decreti del lavoro fatto e delle posizioni espresse….Per semplificare, superare elementi di incertezza e discrezionalità, per ridurre il ricorso ai procedimenti giudiziari, nella predisposizione del decreto delegato relativo al contratto a tutele crescenti, e quindi per le nuove assunzioni, il Governo intende modificare il regime del reintegro così come previsto dall’articolo 18, modificato dalla legge n. 92/2012″, la legge Fornero, eliminandolo per i licenziamenti economici e sostituendolo con un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità Contestualmente sarà prevista la possibilità del reintegro per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare particolarmente gravi, previa qualificazione specifica della fattispecie. Per le situazioni diverse sarà previsto un indennizzo economico definito e certo… Il nostro obiettivo è avere un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti che costi meno e che sia più attrattivo e contenga meno incertezze e, quindi, incentivi l’imprenditore ad investire di più, ad assumere di più e a non utilizzare altre tipologie contrattuali meno tutelanti”. Insomma l’esposizione di intenzioni e l’articolo 18 c’è in teoria ma non si vede.

Giustamente Toti nel confermare l’opposizione e il voto contrario di Forza Italia, osserva: “E’ una delega in bianco. Renzi ha perso l’occasione di fare un passo avanti, privilegiando un compromesso al ribasso per tenere unito il suo partito” E Brunetta sentenzia “Una riforma vuota”.

Alla fine all”1 di questa notte  il Senato ha approvato il Jobs Act con 165 voti a favore, 11 contrari e 2 astenuti.

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