Per combattere la crisi, medici con lo sconto e “visite sospese”

Scienza e Salute Società

Milano 13 Ottobre – C’era una volta il caffè sospeso. Usanza da gentiluomini napoletani, entrare al bar e bere una buona tazzina ma pagarne due: l’altra è per qualcuno che ha bisogno, che entrerà chiedendo se c’è un caffè sospeso per lui.

Oggi a Milano, in tempi difficili per molti, arriva la visita medica sospesa. Accanto alla visita calmierata. Vai dallo specialista a prezzi contenuti e in più, se lo desideri, puoi pagare una visita medica per chi ne ha bisogno ma non può permetterselo. L’obiettivo è integrare il servizio sanitario grazie al volontariato di una rete di medici che ha scelto di trasformare in beneficenza una parte della propria attività professionale.

Il progetto di assistenza sanitaria solidale si chiama Medici in Famiglia (www.medicinfamiglia.it). Visite specialistiche, terapie riabilitative e terapie psicologiche, di qualità e a prezzo calmierato, in un poliambulatorio aperto dalle 9 di mattina alle 8 di sera. Anche visite a domicilio per persone anziane, in difficoltà o che semplicemente non hanno tempo perché pressate dagli impegni. E veniamo ai costi: 35 euro per le consulenze psicologiche, 60 euro per le prime visite specialistiche (50 per le successive). Somme più accessibili rispetto alla sanità privata, che tocca i 250 o 300 euro a visita. Somme non per tutti e proprio per questo esiste la visita sospesa, gratis per chi non ce la fa. Prestazioni di cui si può godere sia nel poliambulatorio dedicato a quest’attività in Porta Romana (via Lazzaro Papi 20) che negli studi medici dei professionisti che aderiscono.

«Quando la società sarà in utile, useremo al cento per cento il denaro per aiutare persone che hanno bisogno» spiega Paolo Colonna, presidente di Medici in famiglia e del fondo Permira. Uomo dedito al private equity come al non profit. Racconta: «È impressionante il numero di medici etici, direi missionari, che hanno accettato di lavorare a questo progetto. Età media 42 anni, quasi tutti arrivano da ospedali importanti». Un punto qualificante è l’interdisciplinarietà: «Si va verso un’eccessiva specializzazione. Ma se una donna aspetta un bambino, è bene che ginecologo, ostetrico e ginecologo si parlino». E poi l’aiuto nella vita quotidiana: «Nella normalità, e non nelle emergenze, le liste d’attesa della sanità pubblica possono essere troppo lunghe. Per un’analisi di dislessia servono fino a undici mesi».

Tra le specialità del poliambulatorio cardiologia, dietologia, neuropsichiatria infantile, neurologia, ortopedia, ginecologia, otorinolaringoiatria, pediatria, pneumologia, psichiatria, terapia del dolore, fisioterapia, logopedia, psicologia e psicoterapia, psicomotricità.

Sabrina Cottone (Il Giornale)

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