Milano 14 Ottobre – “Senza negare le problematiche morali connesse alle unioni omosessuali si prende atto che vi sono casi in cui il mutuo sostegno fino al sacrificio costituisce un appoggio prezioso per la vita dei partner”.
Nella relatio post disceptationem, letta questa mattina a inizio della seconda settimana del sinodo straordinario sulla famiglia, il cardinale Peter Erdo ha posto l’accento sull’attenzione della Chiesa nei confronti dei bambini che vivono con coppie dello stesso sesso ribadendo che “al primo posto vanno messi sempre le esigenze e i diritti dei piccoli”. Il relatore generale del sinodo ha, poi, rilevato “una sensibilità nuova della pastorale odierna” nel “cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, delle convivenze”. “Occorre che nella proposta ecclesiale, pur presentando con chiarezza l’ideale – ha continuato – indichiamo anche elementi costruttivi in quelle situazioni che non corrispondono ancora o non più a tale ideale”.
“Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana – ha spiegato Erdo nella relatio post disceptationem – siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro. Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?”. Come ha fatto notare l’arcivescovo di Budapest, la questione omosessuale interpella la Chiesa in una seria riflessione su come “elaborare cammini realistici di crescita affettiva e di maturità umana ed evangelica integrando la dimensione sessuale”. Si presenta, insomma, come una importante sfida educativa. D’altra parte è la stessa Chiesa ad affermare che “le unioni fra persone dello stesso sesso non possono essere equiparate al matrimonio fra uomo e donna”. “Non è nemmeno accettabile che si vogliano esercitare pressioni sull’atteggiamento dei pastori o che organismi internazionali condizionino aiuti finanziari all’introduzione di normative ispirate all’ideologia del gender”.
Nel sinodo è risuonata chiara la necessità di scelte pastorali coraggiose. Riconfermando con forza la fedeltà al Vangelo della famiglia, la Chiesa ha avvertito l’urgenza di “cammini pastorali nuovi che partano dall’effettiva realtà delle fragilità familiari” riconoscendo che queste, il più delle volte, sono “più subite che scelte in piena libertà”. “Si tratta di situazioni diverse per fattori sia personali che culturali e socio-economici – ha concluso Erdo – non è saggio pensare a soluzioni uniche o ispirate alla logica del ‘tutto o niente'”. Il dialogo e il confronto vissuti nel Sinodo puntano a svilupparsi poi nelle Chiese locali coinvolgendo le diverse componenti in maniera che le prospettive che si sono delineate possano trovare la loro piena maturazione nel lavoro della prossima Assemblea generale ordinaria
Sergio Rame (Il giornale)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845