DOPO IL SANGUE, L’IPOCRISIA. MA NESSUNA REALE SOLUZIONE

Attualità

Milano 9 Gennaio – Al grido di allah akbar, dodici persone, dodici europei, dodici lavoratori, padri o madri di famiglia sono morti. In nome di una falsa, sanguinaria divinità-padrona, schiavista di anime e menti. Ecco il reale volto dell’islam.

Mentre le immagini dell’attentato islamico alla sede del giornale satirico parigino Charlie Hebdo scorrevano sugli schermi del mondo, a Gaza, il 7 gennaio 2015, come l’11 settembre 2001, i pacifisti islamici esultavano, festeggiavano la morte dei giornalisti parigini. Chissà quale spirito di pace e fratellanza animava i cittadini, tutti musulmani, della Striscia mentre gioivano per la morte di dodici cittadini francesi rei di aver pubblicato vignette satiriche su un brigante sanguinario che si lavo’ la coscienza definendosi un profeta.
Nelle dichiarazioni degli imam che sono seguite sui media, si condanna, solo a parole, il gesto dei terroristi; un atto prevedibile ed intriso di ipocrisia a cui, chi i musulmani li conosce, è abituato.
Anche Arafat condannava, ed Abu Mazen condanna alla BBC o alla CNN i vili attentati contro la popolazione israeliana, ma spenti i riflettori dei media occidentali si congratula coi mandanti ed esalta le sporche gesta di quegli esseri impuri che per ogni buon islamico sono dei martiri.

In Italia vivono circa due milioni di musulmani, in Francia molti di più: quanti sono scesi in piazza a protestare contro il fondamentalismo islamico? Se è vera la favoletta dell’islam moderato, che rappresenta la maggioranza dei musulmani, perché non hanno mai agito nel tentativo di distruggere il fanatismo fondamentalista? Se si tratta di una guerra intestina che riguarda la loro religione, perché i cosiddetti moderati non hanno mai ed in nessun modo ostacolato il fondamentalismo? Semplice: i moderati non esistono. Ed è inutile, sterile, ipocrita fare questi distinguo al solo scopo di evitare che gli italiani e gli europei prendano coscienza di ciò che realmente sta accadendo nel loro continente. Seguendo le dichiarazioni della Boldrini, della Kyenge, di Chaouki, di Gentiloni, pare che l’unico scopo delle loro sterili parole sia difendere l’islam e incolpare le forze politiche contrarie all’invasione in atto per ciò che è avvenuto Oltralpe, lungi dal proporre una soluzione reale contro il terrorismo oscurantista islamico.

Le soluzioni ci sarebbero: individuare i paesi che sostengono i terroristi ( Qatar e Turchia) adottando nei loro confronti dure sanzioni, lo facciamo contro la Russia perché no contro chi finanzia la distruzione della nostra civiltà?
Chiudere in Italia ed in Europa tutte le sedi della Islamic Relief, ong islamica che procaccia tramite offerte “benefiche” denaro da destinare ad organizzazioni terroristiche di matrice islamica, bloccare i conti della Al Taqwa Bank, istituto bancario creato dai Fratelli Musulmani, una vera e propria holding del terrorismo internazionale di matrice islamica, che tramite questo istituto bancario ha finanziato anche Abu Musab Al-Zarqawi, il mandante della stage di Nassiryia e fondatore dell’isis. Al Taqwa Bank, 300 soci, tutti arabi tranne uno: Sante Ciccarello, che in Italia ricopre incarichi dirigenziali presso l’UCOII (Unione delle comunità islamiche italiane), associazione, quest’ultima, che rappresenta a tutti gli effetti i Fratelli Musulmani in Italia, da cui è nata l’Associazione dei giovani musulmani italiani di Khaled Chaouki (attualmente deputato del PD) e legata ad Islamic Relief ed al CAIM che ha sede presso il centro culturale islamico di Viale Jenner a Milano.

Se si volesse davvero fermare il terrorismo islamico, se si volessero davvero difendere le nostre radici, la nostra civiltà, i nostri valori, questo sarebbe un buon inizio. In fin dei conti se un buon comandante volesse distruggere l’esercito nemico, colpirebbe un manipolo di fanti o il quartier generale e l’apparato logistico?