Milano 9 Gennaio – Milano ha reagito con un cordoglio unanime alla strage di Parigi. Ieri tutti i partiti hanno fatto visita al Consolato Francese, oggi la bandiera francese è stata issata su tutti i palazzi delle istituzioni.
Ma adesso è il momento di capire cosa fare, in un’ Europa sotto attacco, per preservare le nostre libertà e le regole di civile convivenza dalla aggressione del fanatismo religioso.
In questo contesto, 2 decisioni deve assumere il Sindaco di Milano. Primo: sospendere il bando per la concessione di edifici o aree comunali per realizzare moschee. Secondo: proteggere e rendere più sicuri gli abitanti di Milano che sarà una città simbolo nel 2015, soggetta a grande attenzione mediatica.
L’ultima strage di Parigi ci ricorda che il modello cosiddetto multiculturale di società non funziona. Nei paesi, fra cui la Francia, in cui è stato concesso alle comunità islamiche di derogare le leggi per mantenere i loro usi e costumi, dove i Comuni fanno a gara per inaugurare moschee, non si è prodotta vera e completa integrazione, ma anzi il fanatismo religioso fa addirittura più proseliti fra le seconde e terze generazioni. Dunque evitiamo di riprodurre nel cuore dell’Europa dei diritti umani e del rispetto della persona, le condizioni per cui la religione può prendere il sopravvento su tutte le altre sfere della dimensione umana e addirittura annientare la dignità e la vita di chi ha fedi diverse. Dunque no moschee favorite da Comune finché non c’è integrazione convinta alle regole della nostra civiltà.
Poi bisogna tutelare la sicurezza della nostra città contro i folli disegni di chi può essere armato per compiere azioni folli e suicide come quella contro Charly Ebdo.
Milano tra l’altro nell’anno che comincia è al centro dell’attenzione mediatica e questo la rende più soggetta a rischi. Per questo bisogna ristabilire da subito la presenza dell’Esercito a presidio dei punti strategici, aumentando la percezione e la realtà di un controllo effettivo del territorio da parte di tutte le forze dell’ordine.
Nessuno ha mai capito per quale astrusa riserva mentale ideologica Pisapia rinunciò all’uso dei soldati per strada per alcune attività di pattugliamento e vigilanza.
Oggi non è più il momento di sofismi. E’ giusto dimostrarci preparati anche contro ogni tipo di aggressione e presidiare maggiormente i luoghi più a rischio. Ritornino i militari, Milano chieda la ripresa dell’operazione “Strade Sicure” da parte dell’Esercito.
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Fabrizio De Pasquale
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.