Milano 19 Gennaio – Mentre la disoccupazione giovanile è al 40%, mentre non sappiamo come affrontare il radicalismo islamico presente anche nelle nostre città, la sinistra delle élites impone a giornali e tv un tema totalmente minoritario: l’omofobia.
Addirittura ci si mobilita per impedire un convegno sulla famiglia, dando vita a vari episodi di intolleranza. Il convegno non dovrebbe svolgersi in quanto omofobo. Come al solito a distribuire la patente di cosa è lecito e cosa è fuorilegge è il pensiero unico di sinistra e così anche la libertà di opinione è messa in soffitta.
Mettiamo le cose in ordine: chi è omosessuale non è malato come sostengono taluni (pochissimi) tradizionalisti cattolici, ma va rispettato e deve godere di tutti i diritti individuali. Aggiungo che non si capisce cosa c’entri il logo Expo con un convegno sulla famiglia.
Detto ciò, promuovere politiche a favore della famiglia naturale non è omofobia. E’ assurda la pretesa di contestare e impedire convegni e iniziative di chi pacificamente manifesta per alcuni valori cattolici, mentre non una parola viene spesa per denunciare le crudeli esecuzioni di omosessuali compiute dall’Isis e non condannate da alcun musulmano.
Anche il Sindaco Pisapia, veramente a corto di risultati ottenuti, ha giocato la carta del vittimismo. Gioca a fare l’eroico paladino dei diritti civili. Ha annunciato di essere indagato per aver registrato nell’elenco dei matrimoni civili le coppie omosessuali che si sono unite in matrimonio laddove la legge lo consente. Effetti pratici di questo atto per le suddette coppie ? Zero. Effetti giuridici della trascrizione ? Nulli, perché il Sindaco è ufficiale dello stato civile e non deve interpretare o peggio legiferare in materia dei poteri di ufficiale dello stato civile.
Dunque la solita sconfortante commedia politica italiana. Il parlamento a maggioranza di sinistra non legifera in materia di unioni gay sebbene potrebbe. Il Sindaco non svolge i suoi compiti, ma viola la legge e fa il paladino delle unioni gay. La sinistra sposa l’intolleranza di chi in nome dei diritti civili vuole impedire la libertà di opinione. Ma soprattutto chi stabilisce le priorità della politica? Alcuni ambienti della sinistra da salotto.
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Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.