Milano 21 Febbraio – Il Capitano a tutto campo racconta: Libia, Alfano, Pisapia, Expo…Lo accompagnamo in visita guidata nel campo di sinti in via Negrotto a Milano, zona 8: Il taccuino del cornista si riempie presto: situazione d’emergenza in Libia, blocco dei porti da parte della marina italiana per impedire lo sbarco di migliaia di clandestini,.. e il prossimo incontro con il presidente Mattarella, il no a una alleanza con Alfano in Veneto, e l’auspicio che lo stesso Alfano non sia più ministro degli interni quando a Milano ci sarà l’Expo. E sopratutto un consiglio a Renzi: faccia rientrare i 5000 soldati italiani impegnati in 30 missioni in giro per il mondo, e li impieghi contro il terrorismo islamico, vigilando sulle coste italiane.
Salvini si racconta ad Affaritaliani per due lunghe in via Negrotto, squallida landa di periferia milanese che pare però trasformata per l’occasione in una felliniana via Veneto: centinaia di giornalisti in tenuta da scoop gridano, fotografano, filmano, preparano elzeviri surgelati ,corrono dietro il Capitano. Ma ecco un gruppo: e tutto l’interesse dei periodisti è rivolto ai militanti dei centri sociali, sei in tutto, che inveiscono a squarciagola per accaparrarsi una foto su Repubblica e il Corriere. Antagonisti come star per la stampa political correct: descamisados del centro sociale il Cantiere,molto eleganti e chic nelle loro divise casual nere, minacciano , offendono, lanciano frizzi , lazzi e do di petto contro Salvini, ma al riparo di un cancello per evitare le manganellate della celere, sotto il compiacente sfrigolare dei flash dei paparazzi ..La carovana dei cronisti di nera filma e fotografa gli antagonisti ( andate a lavorare in miniera, urla un residente) che sembrano divi sul carpet rosso di Canne. Arriveranno a rilasciare autografi? chissà… poi il circo mediatico, pago, molla gli antagonisti, e insegue il Capitano, in cerca di gossip e di anatemi. Ecco Salvini in posa accanto a una montagna di spazzatura , nel campo. Si centuplicano i flash dei fotografi. E’ la passerella mediatica, bellezza. Ecco allora Teresa, la portavoce degli abitanti delle 24 villette e chalet costruiti nel campo , che apre la sua abitazione di cartongesso ai fotografi delle agenzie. Piano piano i residenti del quartiere prendono intanto coraggio, escono dalle abitazioni e raccontano ai cronisti in cerca di colore locale le malefatte della malavita rom e sinti, che programma scippi , aggressioni e furti agli anziani e soprattutto cacciavitano i camioncini degli artigiani che parcheggiano nella zona.
Insomma, voli di cronaca nera durante una visita pacifica del Capitano nel campo rom più chiacchierato di Milano,( qui sono stati trovati due kalasnikoff ) dove decine di giovanissimi sinti disoccupati aspettano la fortuna e un lavoro che non si trova, e guardano se non con simpatia, con curiosità, i militanti della Lega che promettono ordine, legalità, lavoro. Qualche militante con il fazzoletto verde stringe pure la mano alla Teresa , poi la valanga dei paparazzi corre, si riversa nelle stradine polverose della favela dove curiosa Salvini, quasi in un revival da film La dolce vita dove al posto della Anitona c’è il quasi leader del centro destra.. C’è pure la diretta di Repubblica,it e di Rainews 24 a coronare il successo mediatico del Capitano.
Salvini , paparazzato a dovere, però non ringrazia Repubblica e Corriere, e promette rudemente che se sarà eletto leader ( o almeno sindaco di Milano ) ,chiuderà il campo. Applausi dei residenti . Altre interviste a gogo, e dopo due ore piene di flash, il saluto e l’addio della stampa.
La visita è finita, e il circo dei cronisti ruspantemente riparte per altra tappa.
Musiche originali di Luciano d’Addetta