Milano 22 Febbraio – Così cantava la sua Milano, Alda Merini. Con la fierezza e la dolente malinconia dell’anima.
“Non è che dalle cuspidi amorose
crescano i mutamenti della carne,
Milano benedetta
Donna altera e sanguigna
con due mammelle amorose
pronte a sfamare i popoli del mondo,
Milano dagli irti colli
che ha veduto qui
crescere il mio amore
che ora è defunto.
Milano dai vorticosi pensieri
dove le mille allegrie
muoiono piangenti sul Naviglio”
Perchè Milano era il suo sangue, la vertigine dei suoi ricordi, la cultura dei suoi padri. Con il Naviglio da ascoltare, da assaporare, nelle lunghe notti insonni, quasi fosse un amico, un tenero amico
Il Naviglio mi vuole anche di notte
Come lucciola appesa sui piloni,
vuole che canti le lacrime e i bar fumosi…
E mai il rapporto tra un poeta e la sua città fu così viscerale, intenso, totale. Un amore che poteva essere odio nella memoria degli anni passati là dove “C’era la musica, ma nessuno suonava. Era la musica del cuore” Ma la poesia vince sempre sulla violenza. La sua poesia è la verità di un’anima che sa amare e vuole amare i diseredati, i deboli, i dimenticati, i barboni, gli ultimi. Un amore per la fragilità umana, per l’autenticità del vivere. Un amore per i quartieri più popolari, dove si lavora, si fatica, si combatte la vita ogni giorno. Un amore per atmosfere e silenzi che appartengono ad una Milano che non c’è più, quando l’aria respirava umanità, quando un bicchiere di vino all’osteria era fare amicizia, quando la porta di casa aperta era ospitalità. Ed era tenerezza e nostalgia il suo sguardo e rimpianto e rabbia per una Milano che nell’evolversi perdeva parte della sua anima. Una Milano diversa in cui non si riconosceva, in cui la dimensione umana e il volo del sogno diventavano fatica e affanno.
La donna
è il più bel fiore di primavera
e vola tra alberi di sogni
Io invece cammino tribolata
su e giù
per questa mia città rattrappita,
che non vuole il tuffo spericolato
della mia povera anima
Rimane il cuore del poeta Alda Merini perchè “il poeta raccoglie i dolori e i sorrisi / e mette assieme tutti i suoi giorni / in una mano tesa per donare”.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano