Milano 25 Febbraio – Una giuria di New York, lunedì 23 febbraio, ha condannato l’Autorità palestinese e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) a pagare 218 milioni dollari (192 milioni di €) a titolo di risarcimento danni alle vittime americane degli attentati avvenuti in Israele tra il 2002 e il 2004.
Dopo una giornata di dibattimento in camera di consiglio, e dopo aver preso atto che l’Autorità palestinese e l’Olp fossero direttamente colpevoli di sei attacchi terroristici avvenuti in territorio israeliano durante questo periodo che hanno causato 33 morti e 390 feriti, la giuria ha deliberato la condanna nei confronti delle due organizzazioni terroristiche mandanti degli attentati.
Undici famiglie delle vittime americane si sono rivolte al tribunale federale di Manhattan in cerca di giustizia, citando l’Autorità palestinese e l’OLP quali responsabili per aver fornito il loro supporto agli attentatori che facevano parte di Hamas o della Brigata dei Martiri di al-Aqsa.
Il Consiglio dell’Autorità palestinese, la scorsa settimana, ha dichiarato che non dovrebbe essere ritenuta responsabile per quelle azioni terroristiche e che sostenere il contrario sia “ una pazzia terribile” inoltre, sempre il consiglio dell’inesistente stato palestinese, nonché maggior sostenitore del terrorismo contro Israele ha aggiunto che “Non vi è alcuna prova conclusiva che i leader dell’Autorità palestinese e dell’OLP siano stati coinvolti nella preparazione di specifici atti di violenza o che li abbiano approvati”. Questa è stata anche la tesi sostenuta dall’avvocato della difesa, Mark Rochon. Peccato però che ne l’avvocato della difesa, ne l’Autorità palestinese e tantomeno i media venduti all’inesistente stato della Palestina non sappiano o non ricordino i discorsi di Arafat o di Abu Mazen nel sostenere quelli che loro definiscono “martiri” o “eroi”, alias attentatori suicidi che colpiscono in modo vigliacco solo donne e bambini, ed in quel periodo, solitamente nei centri commerciali o presso le fermate dei pullman a Gerusalemme o a Tel Aviv.
L’Autorità palestinese e l’OLP hanno dichiarato che ricorreranno in appello contro il verdetto e per i familiari delle vittime i tempi per avere un po’ di giustizia si allungheranno ulteriormente.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.