Milano 28 Febbraio – 1 milione137 mila multe dal 7 marzo 2014 al 12 gennaio 2015. Questo è il bilancio di 7 autovelox piazzati al cavalcavia del Ghisallo, in viale Fermi, Via dei Missaglia, Via Parri, Viale Famagosta, Viale Zara e Via Palmanova.
I Vigili Urbani svolsero un periodo di prova a febbraio 2014, quindi il Comune sapeva 2 cose: che sarebbe stata una strage da 3000 multe al giorno ( i primi giorni la media era 10.000) e che sarebbe dunque stato meglio segnalare bene (come prescrive la legge) gli autovelox in modo che le auto rallentassero, visto che la sicurezza e non la cassa dovrebbe essere il vero obiettivo del Comune.
Si va avanti e i Vigili segnalano ben presto un problema: vista la mole di infrazioni è impossibile rispettare l’obbligo di legge di 90 giorni per notificare le multe. L’Assessore Granelli si prende la responsabilità di interpretrare la norma asserendo che l’accertamento parte da quando i vigili esaminano le foto.
Siamo a Luglio il problema è oramai noto a tutti. Propongo un ordine del giorno in Consiglio Comunale per annullare in autotutela tutte le multe contestate dagli autovelox vista la loro palese nullità.
Nel frattempo i Giudici di Pace e la Prefettura, cioè i 2 enti cui si rivolgono i ricorsi, dicono chiaramente che l’interpretazione esatta della legge è 90 giorni dall’infrazione.
Niente da fare, il mio ordine del giorno viene bocciato il 15 settembre dalla maggioranza di centrosinistra su proposta di Granelli. Quindi tutti sapevano ma hanno preferito far cassa.
Nel frattempo i Vigili avvisano Assessore e dirigenza comunale che è impossibile affrontare tutta questa mole di multe e spedire pure 600.000 avvisi bonari per vecchie multe non pagate. Sarebbe meglio scaglionare l’invio.
Ancora una volta Granelli decide che è più importante fare cassa subito e va al disastro annunciato di Via Friuli: cittadini in coda per 6 ore sulla strada, multe pagate 2 volte, esasperazione. Tutto prevedibile ma l’autorità politica fa spallucce, tanto i milanesi sono disciplinati (la maggior parte) e pagano.
In questa confusione voluta, naturalmente ci sono anche i furbi. La Procura indaga su un ammanco di 100.000 euro dalle casse di Via Friuli. Ecco perché chi aveva pagato talvolta veniva richiamato per pagare la stessa multa. Vari siti e associazioni (Andacon e Altroconsumo) aiutano i cittadini a ricorrere, con successo, contro le cartelle ricevute. Ma è lo 0,5 % di chi le riceve, il resto paga, salvo quella quota fisiologica che non paga mai nulla: Rom, residenti all’estero, nullatenenti etc.
Dunque il Comune sapeva e non ha organizzato bene la riscossione. Granelli sapeva di essere nel torto e ha continuato a far notificare dopo 90 giorni . Questa è arroganza del potere.
Forza Italia denuncia l’abnorme costo delle spese postali, paghiamo più della provincia per le stesse operazioni, e il fatto che se uno fosse avvisato per tempo potrebbe evitare nuove sanzioni. Per questo ha presentato un esposto, mentre Altroconsumo ha iniziato una class action. Ci auguriamo però che i migliori giudici di questa ingiustizia siano i milanesi spremuti per fare cassa.
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Fabrizio De Pasquale
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.