Milano 9 Aprile – Là “dove il sogno se ne va e lascia spazio alla magia”, là è il mondo di poesia di Matteo Tiraboschi, un tenore pop con una voce che è purezza, forza, sangue, tenerezza, luce.
“Perché la luce è musica, colore, sole, per me che non vedo, per me che ho imparato ad amare la vita attraverso le emozioni, le voci, i suoni”. E incontrarlo è incontrare l’ottimismo, l’ironia, la semplicità del vivere, la grandezza dei sentimenti più veri che danno un senso al tempo, alle cose, al quotidiano. E’ respirare il sorriso della sua luce, quella che “vive nel cuore e non morirà mai”. E ascoltare il suo canto è vibrare per l’intensità e la dolcezza delle sue interpretazioni, è immedesimarsi nelle sue sfide, è rubare un po’ la sua anima.
“Ognuno di noi è prezioso nella sua unicità e straordinario. Insieme siamo il mosaico del mondo. Se siamo vivi è per dare qualcosa agli altri. Io ho il dono della voce e dono la melodia del mio cuore. Perché la musica è un linguaggio universale, forse il più immediato, il più sincero”
E meraviglia l’estensione vocale, l’emissione sicura, la musicalità innata, il controllo nell’esecuzione, la personalità musicale sensibile, ma incisiva.
Ha 42 anni, vive a Dalmine, fa il centralinista per vivere in attesa che il sogno di vivere per la musica e solo di musica si avveri. Ha studiato pianoforte per cinque anni, ha cantato in un coro per dieci anni, ha l’autonomia e la gioia di vivere di chi ha superato l’handicap con intelligenza ed equilibrio
“Io credo in Dio e amo il Dio umano, quello che trovo in ogni persona che incontro. Ho scoperto di non vedere come fosse un gioco e i miei genitori mi hanno insegnato che la vita è un regalo. E la magia che canto è si, forse, l’incanto del bambino che è in me. Al Luna Park mangio le frittelle con il sapore e il profumo dell’infanzia. Ma la mia vita è ricca di affetti familiari, di amicizie, di compagnia. L’amore? Ho il cuore aperto e se l’amore è cieco, per me vale doppio. Sono convinto che la natura è pronta a sopperire a quello che manca, sviluppando altre abilità, ma bisogna accettare se stessi, pienamente”
Molti credono sia il nuovo Bocelli per talento, potenza e duttilità vocale. Ezio Paloschi è il suo produttore e l’autore delle canzoni dell’album “Mia Italia” già disponibile nelle piattaforme digitali.
“La perseveranza darà i suoi frutti anche per la carriera. Le delusioni fanno crescere, ma io continuo a credere nel sogno e sono sicuro si realizzerà. E vorrei allora cantare con Vasco Rossi “Vita spericolata”, esibirmi davanti a Papa Francesco con l’Ave Maria di Gounod, cantare all’Expo e alla presenza di Berlusconi”.
Perché la magia dei colori dell’anima è la sua musica e il suo canto.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano