SI RICHIEDE UN INTERVENTO AL PRESIDENTE DEL PARCO NORD PER UN’INVASIONE SOSPETTA DI CIMICI. “NON POSSO FARCI NIENTE”, RISPONDE

Milano

Milano 17 Aprile – Cimici, belle, grasse, puzzolenti, in quantità industriali hanno invaso le case situate vicino al Parco Nord. E’ la quantità che insospettisce i residenti, quasi una moltiplicazione giorno dopo giorno incontrollabile. Se ne parla, si discute, ed è opinione comune che vengano dal vicino parco. Il fatto è insolito e antipatico, crea dubbi e considerazioni “Saranno dannose? Faranno danni alle piante? Sono anti igieniche?” Si fa Halymorpha halys1interprete del disagio il Consigliere Andrea Pellegrini con una lettera indirizzata al Presidente del Parco Nord che ammette siano cimici Halyomorpha halys, una specie asiatica presente nel parco. E la curiosità spinge a verificare “Questa cimice scrive la rivista Agricoltura – è assolutamente polifaga (in particolare su Fabacee e Rosacee), con una predilezione per piante arboree e arbustive. Le colture più a rischio sono tutti i frutteti e i vigneti (in Usa è diventata il fitofago chiave di quasi tutti i frutteti negli stati del Midwest in cui è arrivata inizialmente, sostituendosi ai tortricidi… con danni da milioni di dollari negli ultimi anni).  Oltre ai danni in ambito agrario è da segnalare il grande fastidio per le persone, dovuto al fatto che nel periodo autunnale queste cimici si aggregano per svernare ed entrano in massa negli edifici (abitazioni, magazzini, garage) suscitando disgusto: come tutte le cimici, se minacciata emette un odore sgradevole. 

Ma, a fronte dei disastri che queste cimici possono combinare, soprattutto in un Parco, il Presidente del Parco Nord risponde a Pellegrini: “Si comunica che l’insetto in questione è la cimice  Halyomorpha halys, una cimice di origine orientale ritrovata per la prima volta nel 2012 che nel periodo primaverile estivo vive a spese di numerose specie vegetali, negli orti e su numerose specie di piante spontanee ed ornamentali  con l’arrivo della stagione fredda tende a spostarsi in fabbricati ed abitazioni. Considerata l’approssimarsi della stagione estiva riteniamo che il fenomeno vada a esaurirsi. Inoltre la politica del Parco che non effettua alcun trattamento chimico nelle zone di propria competenza  induce la scelta di non prevedere alcun trattamento di disinfestazione.”

E non si capisce bene se è menefreghismo o sottovalutazione del pericolo.