Milano 1 Maggio – E Milano squaderna le contraddizioni della società oggi, pone domande a cui non è semplice rispondere, spende parole e propositi di ottimismo, ospita la violenza più ottusa e inspiegabile.
Milano protagonista, nel bene e nel male, nel momento in cui è al centro dell’attenzione mondiale.
Una giornata che vede luci e ombre, speranza e violenza, condivisione e guerriglia, con un alternarsi temporale che respira amore e odio, voglia di costruire e voglia di distruggere, razionalità e irrazionalità.
Ancora l’eco nel cuore del bel canto italiano di Bocelli, la mattinata è iniziata con la gratitudine all’impegno profuso, con la soddisfazione del lavoro compiuto, con l’implicita riconoscenza per l’efficienza e la laboriosità di una Milano che ha speso intelligenza, lavoro e creatività per la riuscita del progetto. E il fil rouge è la volontà di risolvere, di operare per debellare la fame, per dare dignità agli uomini, per la pace. Con l’orgoglio di chi ha una lunga tradizione di accoglienza e di solidarietà, di chi può e sa offrire ingegno, Arte e Storia. Perché Milano diventi una piattaforma di dialogo sulla nutrizione, sui valori umani. “Globalizziamo la solidarietà”, ha detto il Papa, con l’obiettivo di guardare i tanti volti invisibili che sono poveri, che hanno bisogno d’aiuto. “L’Italia c’è – dice Renzi – Inizia oggi il domani che ha voglia di futuro” perché non si deve aver paura di abbracciare il mondo.
E la prima risposta è stata la violenza forsennata, irrazionale, ottusa dei black bloc, dei Centri sociali, degli Antagonisti, una violenza inaudita che vuole la guerra, che sa dire solo no, sempre e comunque, a qualunque progetto, che ha il sadico piacere di provocare, di distruggere. Centinaia di giovani, senza ideali, senza un perché plausibile se non lo scontro per lo scontro, la violenza per la violenza. Milano in un pomeriggio di guerriglia, bombe molotov, macchine incendiate, devastazione, terrore: una manifestazione di protesta si è trasformata così in una battaglia senza senso, come da troppo tempo succede. Un plauso alle Forze dell’Ordine.
E un applauso anche ai milanesi che, tornata la calma, sono scesi in strada a pulire e riordinare il disastro provocato dai black bloc.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano