Milano 2 Maggio – In questi anni questori e magistrati hanno consentito di tutto a quei fancazzisti violenti che gravitano intorno ai centri sociali. Ora non ci si può meravigliare se ieri pomeriggio hanno sfasciato mezza zona Magenta. Si sono accampati al Parco di Trenno, e nessuno gli ha detto nulla; poi gli hanno trovato maschere e mazze ma un magistrato ha bocciato la richiesta di fermo; poi giovedì hanno imbrattato a piacimento il centro. Ieri l’escalation violenta con 11 agenti ferriti, molotov e guerriglia urbana.
Ora, mentre tanti milanesi contano i danni, tutti condannano la violenza e addirittura il Pd vuole organizzare una manifestazione “nessuno tocchi Milano” .
Prima però sgomberiamo il campo da equivoci e da responsabilità.
Primo: i teppisti non vanno chiamati black block, sono no global dei centri sociali e hanno una precisa matrice politica, anche se quando parlano non si capisce un tubo delle loro tesi.
Secondo: questi violenti partecipano a pieno titolo ai cortei del primo maggio e pure a quelli del 25 aprile, perché gli organizzatori, pur conoscendone la pericolosità, non vogliono nemici a sinistra.
Terzo: è difficile affrontare questo tipo di guerriglia se la politica e la stampa di sinistra pretendono che la polizia affronti i no global coi guanti bianchi. Se ogni volta che torci un capello a questi vandali vigliacchi rischi un processo, molti questori hanno capito che per far carriera devono lasciar tranquillamente distruggere città e proprietà privata.
Quanto alla condanna di Pisapia e ai distinguo del PD, è bene che i milanesi ricordino che i danni di oggi sono figli dei tavoli e del buonismo di ieri.
Se i centri sociali hanno invitato i loro amichetti di tutta Italia ed Europa per devastare Milano e tentare di oscurare Expo come festa di popolo di tutti gli Italiani, è perché hanno sedi, incolumità, amici in Comune.
Oggi dobbiamo solo ringraziare chi ha coltivato negli ultimi 4 anni questi rivoluzionari senza idee, lasciandoli occupare immobili, invitandoli a Palazzo Marino, istituzionalizzando il Leonkavallo, minimizzando ogni episodio di vandalismo e prepotenza.
Ricordiamo che fino a ieri si è cercato di regalare un immobile al Leonkavallo e un consigliere comunale ha chiesto preventivamente di poter entrare in caserma per difendere eventuali no global fermati.
Allora se il Pd è serio e vuole distinguersi dalla marmaglia violenta, non basta fare manifestazioni. Chiediamo al PD di rinunciare in futuro a qualsiasi alleanza per governare Milano con chi la vuol mettere a fuoco.
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Fabrizio De Pasquale, consigliere di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.