Milano 4 Maggio – Il milanese qualunque visceralmente ha sofferto, ha imprecato, ha gridato vergogna per lo scempio dei black bloc. Perché alle domanda perché? non c’è risposta, non c’è una plausibile ragione, ma vedere il Pisapia tronfio e fiero, dichiarare “Questa è la festa di Milano, questa è la Milano che reagisce” guardando le migliaia di persone di buona volontà che sono scese in strada per pulire e riordinare la città, fa rabbia e disgusto. Perché ha avuto bisogno della devastazione dei delinquenti per capire l’orgoglio di Milano, l’attaccamento alla città e lo spirito di collaborazione dei milanesi. Dopo anni di non governo della città, privilegiando Rom e Antagonisti è là ad incassare elogi da Mattarella, a bearsi di meriti non suoi, a fare proclami “ “Siamo in 20mila, i delinquenti e gli utili idioti hanno impedito il confronto democratico ma Milano ha saputo reagire”. E chissà se gli utili idioti dei centri sociali del Leoncavallo, del Lambretta ecc., parte cospicua del suo elettorato, saranno contenti della definizione.
Sì i milanesi sono scesi in strada per rimettere a nuovo la città, ma il Pisapia non rappresenta l’orgoglio e la buona volontà della città. Pisapia ruba con la solita faccia dell’opportunismo e dell’ipocrisia un valore che appartiene alla milanesità di cui non si è mai accorto fino ad oggi.
Perché nel suo sogno velleitario di pseudo uguaglianza, i milanesi delle periferie, i milanesi che faticano ogni giorno, i milanesi che soffrono l’indigenza sono sempre stati secondi di fronte ad altre priorità, compresa quella degli occhi bendati nei confronti delle case occupate abusivamente e diventate covi dei “signori” della violenza. Eppure il cuore grande di Milano abita anche in periferia, si è opposto con forza all’illegalità, ha preteso attenzione e sensibilità, senza ricevere risposta alcuna.
I milanesi sono l’orgoglio della città, non certo un Sindaco che sa solo rubare al momento opportuno i meriti della cittadinanza.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano