CENTRI SOCIALI: PIAZZA FERRAVILLA IN MANO AI LAMBRETTA

Milano

Milano 12 Maggio – Nella giornata di domenica 10, il collettivo Lambretta ha nuovamente fatto sentire la sua presenza in Piazza Ferravilla, nonostante il quartiere ne avrebbe fatto volentieri a meno.

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Erano circa una trentina. Attaccavano striscioni per la piazza dove tra un “tocchiamo Milano”, uno sberleffo alla manifestazione fatta dal Sindaco, foto2e “la memoria non si cancella”, il quartiere si è fatto sentire con un bel “e un chi se ne frega di cosa non dimenticate” e “non avranno mica intenzione di tornare qui”.

Ma ecco spuntare un nuovo murales, sulla facciata della villetta sgomberata della piazza all’altezza del civico 11, già pitturata per coprire un loro precedente murales. Questa volta rappresenta la guerriglia di Genova e Carlo Giuliani, il ragazzo che ha perso la vita tentando di colpire con un estintore un carabiniere, cosa che si sono guardati bene dal ricordare.

lambrettaAscoltando le persone che assistono impotenti, pur sapendo della presenza delle Forze dell’Ordine in borghese, lo sdegno regna sovrano. Non accettano che queste persone tornino a imbrattare ulteriormente il loro quartiere. Non accettano che dei ragazzini fumati e sballati si impossessino della piazza con musica a palla e megafoni per raccontare le loro battaglie guerrafondaie. “No al fascismo” gridano dai megafoni mentre tra una nota di Rap e l’altra, impongono la loro presenza continuando a imbrattare i muri della piazza. “Grazie a tutto il quartiere per  essere scesi in piazza con noi” Ma in piazza non è sceso nessuno per dar loro manforte. Anzi, parlando con i pochissimi che assistono a distanza percepisco solo rabbia e sdegno “Ma i genitori di ‘sti quattro deficienti dove sono? Bisognerebbe chiedere i danni a loro”.

Non sono passati molti giorni da quando il collettivo saliva sul tetto di una delle villette per attaccarci uno striscione con scritto “rientriamo quando vogliamo” ma forse il messaggio foto4del quartiere, cioè quella di aver chiamato immediatamente le Forze dell’Ordine e la rimozione tempestiva degli striscioni, non li ha raggiunti minimamente, tant’è che i Lambretta ci hanno riprovato domenica a scendere in piazza nel tentativo di far proseliti incassando un altro bel flop.

Avvicinandomi ai ragazzi, dietro loro invito, chiedo cosa avrebbe dovuto rappresentare quel corteo e mi spiegano che volevano pubblicizzare la palestra aperta nella nuova sede occupata in Via Cornalia 6, sede dalla quale temono uno sfratto essendo proprietà del Comune, e in più volevano ripulire la lapide di marmo con i foto5 (1)nomi dei partigiani caduti, in Viale Romagna , alla quale avevano dato fuoco nei giorni precedenti.

Le rimostranze del quartiere non si sono fatte attendere. Il giorno successivo, ripassando dalla piazza si può vedere il murales già ricoperto da una mano di vernice. Un forte segnale dei residenti ai Lambretta “qui non vi vogliamo”.

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