Milano 2 Giugno – Ovviamente, come ogni giorno dopo in periodo elettorale, hanno vinto tutti. Grande successo della Sinistra che porta a casa Toscana, Umbria e Marche. Mai governato là, eh. Novità assoluta. Oppure ricordiamo il successo strepitoso di De Luca, l’impresentabile, non insediabile e francamente invotabile da chiunque non appartenga al clan De Mita. Un risultato che i libri di storia elogeranno come grande risultato di onestà e trasparenza. Insomma, reduce da un fine settimana di grandi e memorabili successi, va detto che qualche piccolo neo c’è pure in questa vicenda. Nominalmente Veneto e Liguria. Due Regioni dove Renzi si era giocato la carta del rinnovamento, della gioventù e della grande immagine. E dove è andata un po’ peggio di quanto sperato. Forse molto, in realtà vediamo un caso per volta.
In Veneto si era deciso, dalle parti del Pd, che perdere era una buona mossa. Quindi ci si è preparati con cura: si sono fatte le primarie, dove, contrapposte c’erano la più amata dei Nazareni, contro un Sindaco preparato, amato e profondamente radicato nel territorio. Ovviamente tutto il Gotha ha deciso che per perdere davvero bene, alla Bersani per capirci, bisognava fornire a Zaia, uno che dalla terra veniva e che la terra non aveva mai abbandonato, un bersaglio bello grande. Quindi scartano il sindaco Rubinato e scelgono la miglior amica delle estetiste. La Moretti abbinava mirabilmente due rare caratteristiche: la totale ignoranza del proprio elettorato con un provincialismo caricaturale e grottesco. La vittima migliore. Così sacrificale da rendere persino sconsigliabile mostrarla troppo. Ogni volta, infatti, che si aprivano i microfoni succedevano disastri. Così l’hanno mandata a girare trecento paesini, commettendo l’errore fatale: mostrarla a tutti. Faccio il rappresentante di lista da dieci anni in Veneto. Mai visti così tanto disgiunti. Pd-estrema sinistra, Pd-Tosi, Pd-ZAIA. Sì, qualcuno ha detto “Meglio Zaia che lei”. E quel qualcuno era un militante del Pd probabilmente, la grafia mi era nota. Ma sorvoliamo. Il risultato è stato un suicidio spettacolare: Zaia con la maggioranza assoluta, Tosi e 5 Stelle che hanno divorato viva la figurina di ceramica.
In Liguria, Renzi ha scelto personalmente una donna che veniva dalla militanza comunista da contrapporre a Cofferati, sicuro e fiducioso che le uniche elezioni da vincere fossero quelle. Le Regionali erano, di fondo, solo una inutile formalità, ragionava il Fiorentino. Così sulle primarie ha puntato tutto, ha raccattato il raccattabile. Ed ha vinto. Solo che essere battuto dalla destra non è piaciuto a Cofferati, che con tutta la Sinistra del partito si è scisso. Berlusconi, annusando l’affare ha lasciato un Veneto ormai privo di una Forza Italia riconoscibile (FI ha fatto il 6% per capirsi…) per una Liguria che pareva persa. Ed ha candidato un orsacchiotto di pezza con l’hobby della politica e l’orrore della geografia. La Paita si sentiva in una botte di ferro. Ma anche Attilio Regolo lo credeva, dopotutto. E sono finiti nello stesso modo, maciullati dopo una caduta pressochè verticale. Solo che Attilio Regolo non aveva perso contro la parodia di Winnie the Pooh, uno che manco sapeva quali paesi ci fossero o meno nella Regione che doveva andare a governare.
In comune queste due tragiche figure femminili hanno un sacco di cose: si sono fidate di Renzi, incarnavano una politica fatta di improvvisazione ed erano gli alfieri di un mondo che è disposto a cambiare faccia, ma non volto. Che può cambiare argomento, ma mai idea. E che se cambia strada, lo fa solo per arrivare prima nel luogo che si è prefissato. I popoli Veneti e Liguri, che da questi sistemi dipendono solo tramite costrizione, hanno rifiutato entrambe. Il popolo Campano e quello Pugliese, ad esempio, hanno deciso in maniera differente. Legittimamente, per carità. Dimostrando però una cosa: Renzi non creda di poter ingannare tutti per sempre. Chi paga ha già capito la fregatura, chi mangia gratis per ora pare di no, ma non mancherà molto prima che gli si taglino le derrate…
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,