Crazy Art, un luogo magico di antiquariato e curiosità

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Milano 5 Giugno – Capita alle volte di incrociare dei luoghi magici di cui non conoscevi l’esistenza. Così come capita di incontrare persone speciali animate da passioni altrettanto speciali. E tutto ciò capita a Milano, dalle parti di viale Monza, dove convivono gli antiquari, i coworking e le officine meccaniche.

Capita allora che in una città dove l’antiquariato è considerato una roba per pochi eletti, puoi comodamente visitare, curiosare e scoprire gli oltre 800 metri quadrati di Crazy Art(via Merano 18, secondo cortile) dove trovare libri, collezioni di corna, arredi da circo, mobili di ogni epoca e provenienza. Un luogo da cui gli stilisti e gli scenografi attingono idee e materiale per il proprio lavoro, gestito oggi da Rosella Ramponi e dalle figlie, Giada e Chiara.

Fondato da Giancarlo Ramponi, Crazy Art rimane un punto di riferimento per collezionisti e amanti dell’antiquariato di qualità dove acquistare pezzi unici e introvabili. Per anni le vetrine dei negozi più prestigiosi di Milano, quando ancora non si usava la parola visual merchandiser, hanno potuto contare sulle idee e sui materiali recuperati da Giancarlo Ramponi, uno dei più grandi collezionisti a livello nazionale che per anni ha cercato in ogni dove le cose più incredibili.

Una passione, tra le tante, quella per il circo. Bauli con i costumi, i ceroni e i trucchi di clown famosi, centinaia e centinaia di foto originali d’epoca di circhi, esotiche misesorientali e costumi di scena di Moira Orfei sono solo alcuni dei pezzi della grande collezione esposta in un angolo del grande wunderkammer dei Ramponi. E dal circo, dopo l’angolo sartoria e prima di quello dedicato alla cucina, dietro a una tenda scura si celano i segreti dei luoghi del piacere di una volta.

Unica nel suo genere, la collezione degli arredi delle case di tolleranza è stata per anni al centro di vere e proprie mostre. Oggi, a testimoniare quel periodo, nel ricco archivio dei Ramponi si può ancora trovare una marchetta, il gettone che veniva distribuito dalle maitressealle ragazze e che equivaleva ad un incontro di durata limitata. Il cliente, una volta consumato, doveva saldare la marchetta all’uscita, direttamente alla cassa. Nel 1987 lo stesso gettone veniva distribuito per accedere alla Mostra del piacere organizzata dai Ramponi a Lambrate.

Un luogo delle meraviglie che racconta il passato ma che guarda anche al futuro. «I tempi sono profondamente cambiati», racconta Rosella Ramponi, titolare di Crazy Art, «e il nostro lavoro si è dovuto adeguare al mercato e alle nuove esigenze dei nostri clienti, dai gusti sempre più ricercati e stravaganti».

«È necessario ripensare il modo di fare gli antiquari», spiega la figlia Giada, «guardando gli oggetti con occhi diversi. Penso ad esempio a degli sci che diventano un appendiabiti o un baule che diventa una cassapanca: non un semplice riuso ma una vera e propria second lifedegli oggetti, dove le arti dei mestieri di una volta diventano un patrimonio di conoscenza».

Del resto per Giada non potrebbe essere altrimenti. Mentre tutti i bambini leggevano Pinocchioo lo guardavano alla televisione, lei nel paese dei balocchi c’è cresciuta. Per festeggiare i 30 anni di attività, nel 2002, fu inaugurata la mostra Pinocchio, per celebrare il personaggio creato da Collodi, che in quell’anno compiva 120 anni. Il logo fu a cura di Giorgio Forattini, amico di famiglia e per l’occasione fu lanciata una campagna di recupero della fontana di Pinocchio, finalmente restaurata nel 2013.

Un luogo da non perdere che per il periodo estivo è aperto anche la domenica, dalle 11.00 alle 17.00. Ad accogliere i visitatori, Chiara, la figlia più grande che, oltre a rispondere al telefono e alle mail, prepara un ottimo tè con biscotti.

Lucia Navone (Mentelocale)