Eurostat, in Italia solo metà dei laureati lavora dopo tre anni dal titolo

Approfondimenti Società

Milano 7 Giugno – In Italia meno della metà dei laureati risulta occupato entro i tre anni dal conseguimento del titolo, una percentuale di quasi trenta punti inferiore alla media europea (78,2% nell’Ue a 28). È quanto risulta da dati Eurostat 2014 secondo i quali i giovani tra i 20 e i 34 anni che lavorano a tre anni dalla laurea sono il 49,6 per cento. Fa peggio solo la Grecia (45%).

Tra disoccupati e sfiduciati quasi 7 milioni a casa 
Dalle tabelle Istat sul primo trimestre 2015 emerge inoltre che in Italia non solo ci sono ancora 3,3 milioni di disoccupati ma anche oltre 3,5 milioni di persone che, pur essendo disponibili a lavorare, non cercano impiego, 1,6 milioni dei quali perchè scoraggiati. Nel complesso le persone senza occupazione ma disponibili sono quasi sette milioni.

Inattivi saliti a 3,5 milioni
Se infatti nel primo trimestre sono aumentati gli occupati (133.000 in più rispetto al primo trimestre 2014) sono cresciute anche le forze di lavoro ”potenziali”, ovvero le persone formalmente inattive ma pronte a uscire dall’inattività, e in particolare tra queste coloro che si dichiarano disponibili a lavorare pur non cercando impiego (da 3,25 milioni del primo trimestre 2014 a 3,55 del primo trimestre 2015 con una crescita di 300.000 unità).

Nel Mezzogiorno 2,3 milioni di “sfiduciati”
Il picco è nel Mezzogiorno con 2,280 milioni di ”sfiduciati”, in crescita di circa 200.000 unità sullo stesso periodo dell’anno precedente. A queste persone nel Sud si aggiungono 1,5 milioni di disoccupati (in calo di circa 100mila unità su un anno prima). Oltre tre milioni su sette di coloro che sono senza lavoro pur essendo disponibili a lavorare, sono persone con meno di 35 anni. Sono, infatti, in questa fascia di età (15-34 anni) 1.663.000 disoccupati e 1.347.000 tra coloro che si dicono disponibili a un impiego ma non hanno fatto azioni di ricerca attiva nelle settimane precedenti la rilevazione. (Il Sole 24 Ore)