Milano 9 Giugno – L’Italia figura in cima alla lista dei Paesi donatori con un finanziamento di 800mila euro destinati al restauro del Museo di Arte Islamica del Cairo. Il complesso espositivo venne gravemente danneggiato dall’esplosione di un’autobomba indirizzata alla vicina sede centrale delle forze di polizia il 24 gennaio 2014, alla vigilia del terzo anniversario dalla rivoluzione egiziana che spodestò il presidente Mubarak.
In quella tragica giornata, al parziale crollo dell’edificio progettato dall’architetto italiano Alfonso Manescalo, e alla distruzione dei decori interni si erano sommate le perdite di alcuni manoscritti e i danni ai reperti che rendono la sterminata collezione del Museo il patrimonio più importante al mondo nel suo genere.
Immediatamente la comunità internazionale aveva fatto quadrato intorno al polo proteggendolo dai saccheggi. L’UNESCO aveva poi organizzato lavori di ricognizione e stima avvalendosi della collaborazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR).
L’iniziativa è stata rilanciata nell’ambito di una presentazione al Cairo della campagna #Unite4Heritage promossa dall’Unesco in risposta ai più recenti attacchi al patrimonio culturale e architettonico che hanno sconvolto e sconvolgono diversi Paesi Arabi.
La campagna mira ad unire tutti i Governi e i Popoli contro atti di distruzione e di danneggiamento di siti archeologici d’inestimabile valore storico e culturale.
Nel caso del Cairo saranno portati a buon fine il restauro di parte delle opere danneggiate dall’esplosione, la selezione dal deposito museale di nuovi oggetti da esibire, la preparazione dei protocolli per la conservazione degli oggetti da collezione e manutenzione, e la riparazione e/o sostituzione delle vetrine da esposizione.
Ludovica Sanfelice (Arte.it)
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