Un altro Bush si candida alla Casa Bianca, dopo George è la volta del fratello Jeb

Esteri

Milano 16 Giugno – “Ho mostrato la capacità di guidare, fare riforme, ottenere risultati: tutto quello che ora manca a Washington”. Jeb Bush punta alla sua esperienza di governatore della Florida per lanciare la sua corsa per la Casa Bianca, nel giorno in cui annuncia ufficialmente la sua candidatura alla nomination repubblicana dall’università di Miami. “Ho fatto crescere la nostra economia e i posti di lavoro, protetto la vita e le donne dalla violenza domestica, eliminato sprechi e pareggiato i bilanci, riformato la scuola e dato a tutti i bambini un’opportunità”, ha detto in un video pubblicato poco prima del discorso ufficiale dall’università.

“La gente di Washington non fa altro che parlare di quello che non va in America, io guardo a quello che va, loro parlano di problemi, io vedo soluzioni”, ha detto ancora Bush che con l’annuncio di oggi mette fine a quella che è stata definita una candidatura non ufficiale durata moltissimi mesi, durante i quali il repubblicano ha raccolto 100 milioni di dollari. Senza però riuscire a staccarsi veramente nei sondaggi dal folto gruppo di altri candidati repubblicani, tra i quali il senatore della Florida, e suo ex pupillo, Marco Rubio.

Negli stralci del discorso al Miami Dade College anticipati dalla sua campagna, Jeb Bush assicura che non intende fare affidamento sull’eredità familiare candidandosi a diventare il terzo presidente Bush della storia americana: “Non darò nulla e nessuno per scontato, farò campagna elettorale con il cuore: mi candido per vincere”.

“Farò campagna elettorale così come farò il presidente, andando dappertutto, parlando con tutti, mantenendo le promesse, fronteggiando i problemi senza arretrare e rimanendo coerente con i miei principi”, continua il discorso con cui il 62enne ex governatore della Florida intende presentarsi come un conservatore moderato, strenuo difensore dei principi liberisti che permettono di costruire un società aperta in cui tutti hanno la possibilità di “crescere”.

“Riprenderemo il controllo del nostro futuro in questo paese – continua Bush – solleveremo di nuovo lo sguardo, rendendo l’opportunità di nuovo aperte a tutti, imprimendo di nuovo la nostra direzione agli eventi nel mondo”. L’obiettivo è quello di riprendere Washington “la statica capitale di questo Paese dinamico”: “Ci rimetteremo di nuovo dalla parte della libera impresa e del popolo libero, potremo aggiustare le cose, perché l’ho già fatto.(Adnkronos)

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