Milano 17 Giugno – Le forze dell’ordine hanno sgomberato, nella prima mattinata di martedì a Ventimiglia, i migranti fermi da qualche giorno sugli scogli dei Balzi Rossi, nella zona di Ponte San Ludovico, a pochi passi dal confine con la Francia. Alcuni profughi sono rimasti contusi, altri sono stati colpiti da malori. Ci sono stati infatti momenti di tensione, soprattutto all’inizio quando qualche profugo ha opposto resistenza passiva, ma la situazione si è poi tranquillizzata e sono solo due i fermi disposti dalla polizia per resistenza passiva a pubblico ufficiale. Tra le urla e i pianti delle donne, i migranti sono stati fatti salire sui bus della Croce Rossa per trasferirli alla stazione di Ventimiglia. Sugli scogli sono rimasti una ventina di irriducibili. Un altro centinaio si trova sul piazzale antistante il confine e altrettanti alla stazione della città ligure. Fra questi 3-4 sono donne in gravidanza che sono costantemente monitorate dal personale medico.
L’operazione
In tenuta antisommossa, i poliziotti si sono concentrati in particolare sui giardinetti davanti agli scogli, a pochi passi dalla frontiera, ancora chiusa per i migranti che da giorni chiedono di poter andare in Francia per poi raggiungere parenti e amici nei Paesi del nord Europa. Alcuni profughi hanno cercato di sfuggire alle forze dell’ordine, rifugiandosi di nuovo sugli scogli. Chi ha fatto resistenza o si è buttato a terra è stato fatto salire a forza sul pullman, qualcuno trascinato di peso dagli agenti. Hanno assistito alle operazioni anche i volontari della Croce Rossa.
Riunione a Lussemburgo
E mentre a Ventimiglia proseguiva l’operazione di sgombero, a Lussemburgo si è tenuta una riunione straordinaria di ministri dell’interno dei paesi membri dell’Unione. Bernard Cazeneuve, ministro degli Interni francese, ha smorzato il clima di tensione tra Francia e Italia. «Non esiste una contrapposizione sulla crisi dei migranti alla frontiera di Ventimiglia», ha sottolineato con decisione, rispondendo alle domande dei giornalisti assieme ad Angelino Alfano e al loro omologo tedesco Thomas De Maizière. E ha aggiunto: «Cerchiamo soluzioni che affrontino un problema complicato. E per trovare una buona soluzione bisogna evitare la confusione e puntare sulla cooperazione. Abbiamo fiducia nella amicizia tra i nostri Paesi e nella nostra abitudine europea alla cooperazione».
Da parte sua il titolare del Viminale, a margine dei colloqui, ha detto che «Abbiamo chiesto ed ottenuto che le quote del meccanismo di ricollocamento dei migranti siano vincolanti per tutti e credo sia molto importante che per la prima volta si sia affrontato il tema del superamento di Dublino. C’è una consapevolezza diffusa che oggi Dublino non funziona più e questo è essenziale», ha detto. «Sui numeri dei migranti da redistribuire – ha aggiunto – bisogna discutere ancora».
Il regolamento di Dublino è il principale documento adottato dalla Ue in tema di diritto dei richiedenti asilo. Il regolamento impedisce di presentare una domanda di asilo in più di uno stato membro, e prevede che la domanda la esamini lo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione.
Tensione Francia-ItaliaAlfano aveva avuto parole dure all’arrivo a Lussemburgo. «Siamo qui per lavorare per evitare la bancarotta dell’Europa» sulla questione immigrazione, aveva detto. Alfano aveva poi ribadito che le immagini dei profughi sugli scogli e della frontiera chiusa sono «un pugno in faccia all’Europa» e la dimostrazione che i migranti non vogliono restare in Italia». La Francia aveva però precisato che: «Non c’è una chiusura delle frontiere» ma l’applicazione delle regole di Schengen e Dublino, mentre la Germania dal canto suo aveva precisato che «non vuole la fine di Schengen né controlli sistematici alle frontiere. Schengen è un elemento della nostra integrazione». Alfano aveva anche aggiunto che l’Italia non ha mai proposto il permesso temporaneo per gli immigrati. (Corriere)
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