Milano 19 Giugno – “Occorre smantellare i campi Rom” twitta Alfano e sembra che sia una dichiarazione alla Salvini, un proposito di presa d’atto di una situazione insostenibile, considerato l’indotto di degrado ambientale e di criminalità. Ma l’omissione, probabilmente voluta, delle decisioni prese con l’Associazione dei Sindaci non piacerà al contribuente italiano perché stabilisce che saranno stanziati fondi per abitazioni più “civili” dedicate ed esclusive per i Rom. Non è difficile prevedere un esodo dalle altre nazioni di nomadi di tutte le etnie, migranti che diventano stanziali, uomini e donne che chiederanno a gran voce diritti di abitabilità dignitosa ecc. ecc. Nulla da dire sul diritto a vivere con dignità, ancor meno sulla necessità di smantellare la vergogna dei tanti campi abusivi, ma i diritti degli italiani indigenti che vivono nei camper o ammassati in un locale o migranti da una casa all’altra di parenti o amici? E non voglio parlare della solita contrapposizione tra italiani e Rom, tra italiani e immigrati, ma della necessità da parte di chi ci governa, di avere una visione realistica della situazione oggi in Italia e di agire pragmaticamente di conseguenza. Se il governo di sinistra e Alfano hanno fondi così ampi, nonostante il debito pubblico sia in crescita continua e nonostante ad esempio si neghi i sacrosanti rimborsi ai pensionati, perché non vengono erogati fondi ai Sindaci anche per l’edilizia popolare? Perché si sente la necessità di programmare un piano abitativo per i nomadi e non per gli italiani che, vista la crisi, hanno difficoltà a non finire? Volutamente sono osservazioni che comunemente si fanno, nelle chiacchiere tra amici, nel silenzio di una solitaria disperazione. E sarà contento Pisapia e la Boldrini e la sinistra e il Governo Renzi. Un po’ meno chi sta male, chi deve pagare le tasse anche per le case dei Rom, chi non sa più dove sbattere la testa per andare avanti e, nonostante tutto, cerca di vivere nel rispetto delle leggi anche se ingiuste.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano