8° Rapporto di monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Società

 

Milano 21 Giugno – La salute mentale e la disabilità tra le aree più critiche

1 bambino/adolescente su 4 riesce ad accedere alle cure ambulatoriali e alla riabilitazione

1 su 3 non riesce ad essere ricoverato per mancanza di letti

1 su 5  viene ricoverato in reparti psichiatrici per adulti

in aumento del 16% gli inserimenti in comunità terapeutiche

stabile la prescrizione di psicofarmaci, tra le più basse in Europa

Questi i principali dati sulla salute mentale e la disabilità che emergono dai Rapporti di monitoraggio sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel nostro Paese,giunto alla sua ottava edizione e presentato alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti.

 I disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono tra i disturbi più diffusi nell’infanzia ma, purtroppo, ancora troppo poco considerati. Colpiscono 1 bambino/adolescente ogni 5, con disturbi molto diversi tra  loro che vanno dall’autismo all’epilessia, dalla depressione al disturbo del linguaggio, dalla dislessia alla disabilità intellettiva, dalle paralisi cerebrali infantili alle sindromi genetiche rare, dalle malattie neurodegenerative a quelle neuromuscolari e molte altre.

Benché nella maggior parte delle situazioni un trattamento precoce e tempestivo possa modificare la prognosi, meno di 1 bambino/adolescente su 4 riesce ad accedere alle cure ed alla riabilitazione di cui ha necessità nell’ambito dei servizi pubblici di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza: si stima che non siano più di 600.000 gli utenti a fronte di una popolazione complessiva sofferente di circa 3,6 milioni unità.

Negli ultimi 10 anni, il numero dei pazienti seguiti dai servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza è quasi raddoppiato (+5% nuove richieste all’anno dal 2004 ad oggi), mentre il numero degli operatori continua a diminuire (-10%).

Il risultato è che ogni utente riceve sempre meno interventi, e le famiglie devono ricorrere sempre di più al privato, con costi rilevanti che in tempi di crisi economica sono sempre meno in grado di sostenere.

            “Il Rapporto conferma quanto già diciamo da tempo: l’Italia ha buoni modelli, normative e linee di indirizzo, ma assai poco applicate e con ampie disuguaglianze inter-regionali – afferma Antonella Costantino, Presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA) -. Lo stanziamento di risorse da parte delle Regioni continua ad essere insufficiente per garantire alle ASL e ai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) di diffondere e consolidare la necessaria rete di strutture territoriali, semiresidenziali, residenziali e di ricovero, che in alcuni ambiti appare addirittura in significativa diminuzione. Continuano ad esservi Regioni in cui mancano gli stessi servizi territoriali e/o il personale è gravemente insufficiente e/o non sono previste tutte le figure multidisciplinari necessarie per i percorsi terapeutici”.

 

 

 

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