Milano 21 Giugno – L’arte dell’attendismo, del non decidere, dell’aspettare è diventata l’arte a cui la Giunta di Pisapia sembra aggrapparsi per non peggiorare il grado di impopolarità di cui gode: Soprattutto se gli argomenti toccano il Leonka e le Moschee. Soprattutto se chi all’interno della maggioranza promuove certe decisioni è caduto in disgrazia, dopo il “ritiro” di Pisapia da una possibile ricandidatura. E Milano è ferma, sembra entrata nel Limbo di un’attesa infinita fino alle prossime elezioni. Perché molto più importante è curare le primarie future per l’individuazione del candidato Sindaco, perché il potere anche se gestito male solletica l’appetito dei Dem doc che, per definizione all’interno della sinistra, sono i migliori, perché occorre promuovere nulla di sostanziale, ma molte occasioni di facciata, perché recuperare credibilità è un obbligo imprescindibile. Il Leonka e le Moschee sono argomenti scivolosi, creano contrasti con i benpensanti, con i residenti dei luoghi interessati: meglio sottacere, meglio aspettare…. forse ad agosto verrà il momento opportuno, forse quando i milanesi sono in vacanza, l’impatto sarà meno dirompente, ma si dovrà fare qualcosa perché il Sindaco e il suo partito ci hanno messo la faccia e non si può soprassedere. Per ora si rinvia a data da destinarsi, nel più classico modus operandi degli imbelli, nell’attesa che i tempi maturino da soli. La paralisi di questa Giunta che già pensa solo alla conquista rinnovata del potere fa male a Milano, ma non fa che confermare l’incoerenza e l’incapacità di portare avanti una linea politica propria e incisiva. In soldoni: oggi questa Giunta non ha neppure il coraggio di fare ciò che, pur sbagliando, va predicando da anni.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano