Clandestini: l’Unione europea ha lanciato la sua operazione navale contro i trafficanti di uomini

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Milano 23 Giugno – L’Unione europea ha lanciato ufficialmente la sua missione navale per combattere il traffico di clandestini nel Mediterraneo, che sarà inizialmente limitata ad una maggiore sorveglianza delle rotte dei trafficanti.

“Lo dico chiaramente, gli obiettivi non sono gli immigrati, ma quelli che fanno soldi sulle loro vite e troppo spesso la loro morte”, ha detto il capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, durante una riunione dei ministri degli Esteri a Lussemburgo.federica_mogherini_031114

“Questa prima fase dell’operazione comincerà ad essere attuato nei prossimi giorni, vale a dire una raccolta di informazioni e il pattugliamento in mare aperto per aiutare a individuare reti di trafficanti”,  ha spiegato. L’operazione, soprannominata NAVFOR Med UE forte di mille uomini, è guidata dal contrammiraglio della Marina Militare italiana Enrico Credendino. La sua nave comando sarà la portaerei Cavour italiano.

L’operazione dovrebbe consentire in definitiva di distruggere le navi usate dai trafficanti vicino alla costa libica, tra cui le “navi madre” che servono a trainare zattere di fortuna in mare aperto cariche di clandestini.

Ma, in assenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che autorizza l’uso della forza nelle acque territoriali libiche, l’operazione sarà molto limitata. Tale soluzione può essere attuata con il consenso delle autorità libiche che al momento sono molto frammentate.

Sono attualmente in atto colloqui sotto l’egida delle Nazioni Unite, per formare un governo di unità nazionale e gli europei sperano di “andare avanti”, secondo le parole di Federica Mogherini, fino a quando ci sarà un governo stabile in Libia. Nel frattempo, “siamo in grado di fare qualcosa in alto mare” ha sostenuto sempre la Mogherini.

A questo punto, cinque navi da guerra, due sottomarini, tre aerei da pattugliamento marittimo, tre elicotteri e due droni  partecipano all’operazione, il personale sarà addestrato sulle questioni di diritto dei rifugiati, ma anche a salvare i clandestini in difficoltà. “Nei prossimi giorni, gli aerei e le navi arriveranno nella zona di operazione”, ha assicurato un funzionario europeo di alto livello.

I comandanti della missione lamentano comunque diverse minacce: il gruppo Stato Islamico controlla parte della costa libica e al momento molte  navi mercantili, navi in navigazione nelle vicinanze della Libia, sono state attaccate  e lamentano anche che per due volte aerei da combattimento sono stati bersaglio del fuoco della contraerea dell’Isis.

ministro britannico Philip Hammond.“Questo è l’inizio, l’attuazione di una serie di misure che ci permetteranno di interrompere, distruggere i trafficanti di uomini e per cercare di fermare le pressioni che spingono queste onde dei migranti verso l’Europa”, ha detto il ministro britannico Philip Hammond.

Gli europei hanno investito più denaro nelle operazioni di salvataggio anziché nell’aumentare la loro presenza ad Agadez, una città nel nord del Niger da cui transita una larga maggioranza degli immigrati che affollano la Libia. L’U.E. ha anche intenzione di sostenere altri paesi di transito per rafforzare i  controlli alle frontiere.

Ad ogni modo la Mogherini ed il resto dell’Europa, con questa nuova onerosa operazione militare non fermeranno il flusso di clandestini verso il Vecchio Continente, anzi semmai succederà il contrario, in fin dei conti si tratterà di un’operazione Triton rafforzata. Se l’U.E. volesse davvero combattere l’Isis e i trafficanti di uomini dovrebbe bombardare le aree in cui costoro si annidano, distruggere le imbarcazioni che usano per la loro opera di invasione ed islamizzazione del suolo europeo: lo fece Sarkozy, potrebbe farlo l’Europa tutta.

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