Milano 26 Giugno – Attacco di probabile matrice islamica in un impianto di gas industriale nell’Isère, a 30 chilometri da Lione, in Francia, nella regione del Rodano-Alpi. Una vittima e due feriti il bilancio, confermato dal presidente francese, François Hollande – parlando in conferenza stampa a margine del summit europeo di Bruxelles – a seguito dell’attacco di venerdì mattina alla fabbrica di Saint-Quentin-Fallavier, a una trentina di chilometri da Lione. Sull’attentato, che Hollande ha definito «di natura terroristica», ha avviato un’indagine la sezione antiterrorismo della procura di Parigi, che ha aperto un’inchiesta per «omicidio, tentato omicidio in associazione organizzata in relazione a un atto terroristico».
Scioccato
Fermato un trentenne, un secondo uomo è ricercato. Il presidente francese sta rientrando a Parigi da Bruxelles, dove ha convocato una riunione all’Eliseo alle 15.30. Il presidente francese ha guardato le immagini dell’attentato con Angela Merkel. Il suo entourage lo ha definito «scioccato». «Purtroppo è avvenuto un nuovo attacco terroristico» ha detto il ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian.
La dinamica
Due uomini a bordo di un’auto hanno fatto irruzione nell’impianto, l’Air Products a Saint-Quentin-Fallavier. Obiettivo, ha dichiarato Hollande, provocare un’esplosione nello stabilimento, che produce gas industriale: «Non abbiamo dubbi che volessero far saltare l’intero complesso industriale», ha detto Hollande. Poco dopo, all’interno del complesso industriale, è stato ritrovato un corpo decapitato. La testa si trovava a diverse decine di metri dal corpo, appesa alla recinzione lungo la statale Rd311, ricoperta di iscrizioni in arabo. Uno dei due presunti autori dell’attacco, che avevano con loro una bandiera bianca con iscrizioni in arabo, è stato arrestato e «identificato». L’uomo, Yassin Sahli, classe 1980, era già noto al Dgsi, i servizi di sicurezza interni francesi, senza precedenti penali ma già segnalato dal 2008 per estremismo. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve. L’uomo è residente nella zona di Lione. L’altro, ricercato, sarebbe stato visto fare più volte avanti e indietro davanti alla fabbrica a bordo di un’auto nella stessa mattinata di venerdì. Hollande ha aggiunto che nella regione dell’Isère è stata rafforzata la sicurezza, così come la protezione di altri siti industriali nel Paese.
Misure di sicurezza rafforzate
L’azienda si trova in un posto isolato. Il primo ministro Manuel Valls, accorso sul posto, ha ordinato una vigilanza rinforzata su tutti i siti sensibili nella regione. Sul luogo dell’attentato, in arrivo anche il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve e quello degli Esteri, Laurent Fabius. Già presente il prefetto del dipartimento d’Isère. I dipendenti dell’impianto, sotto choc, sono stati trasferiti in una palestra in un comune vicino. In un comunicato l’ex presidente Nicolas Sarkozy, annota: «Hanno dichiarato guerra alla nostra civiltà. Attraverso il suo messaggio, la messa in scena macabra e sanguinolenta, l’autore o gli autori di questo attentato hanno dichiarato guerra alla Repubblica, alla democrazia, alla civiltà». In Rete, sugli account affiliati ai gruppi jihadisti, sono subito apparsi messaggi di festeggiamento. Il premier Matteo Renz- presente a Bruxelles per i lavori del Consiglio Ue — ha espresso le proprie condoglianze e la solidarietà dell’Italia al presidente francese.
L’impianto e il rischio «Seveso»
L’attentato potrebbe avere anche ulteriori conseguenze. L’impianto – di proprietà di una multinazionale americana di gas industriale e medico fondata nel 1940 – è infatti classificato in base alla «direttiva Seveso». Ovvero la norma che impone di identificare i siti industriali che contengono esplosivi o prodotti chimici, considerati pericolosi. Il livello di rischio era comunque ritenuto basso. (Corriere)
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