Milano 27 Giugno – Se oggi, a Milano, sfileranno le associazioni lgbt, con la “benedizione” del “governo italiano, dei media e del mondo politicamente corretto e con tutto il diritto di manifestare, domenica scorsa a Roma si è tenuto il corteo “antagonista” del Family Day, che al contrario de primo, è stato osteggiato e aspramente criticato da tutti coloro che evocato il sacrosanto diritto di manifestare e a dissentire e che si definiscono progressisti acculturati e democratici. Purtroppo la loro voglia di democrazia si ferma quando circa un milione di persone manifesta contri il loro “credo”, le loro imposizioni, il loro attuare una nuova forma di genocidio. Cosa si chiedeva al Family Day? Semplice, le richieste delle famiglie, che siano o meno condivisibili, erano: la tutela ed il rispetto della famiglia fondata sul matrimonio, la riaffermazione del ruolo dei genitori e l’affermazione della loro contrarietà alla destrutturazione dell’identità dei bambini tramite progetti educativi che sono dei veri e propri programmi di “rieducazione”. Dissento con la manifestazione romana per i loro giudizi contrari alle unioni civili sia omosessuali che eterosessuali in nome di una “fede” che, seppur preponderante, non ha, in duemila anni di storia, dimostrato grandi doti di tolleranza e che in più di un’occasione ha nascosto crimini e misfatti anche a sfondo sessuale, commessi dai suoi “ministri” venendo meno alle loro promesse o voti di castità. Le reazioni lgbt, comunque, sono state di astio, di odio, di intolleranza (in taluni casi comunque corrisposta): il sottosegretario alle Riforme del governo Renzi, Ivan Scalfarotto ha definito il Family Day una manifestazione “inaccettabile”, forse pensando al “governo” di cui è parte integrante. Anche il “democratico” Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia ha dichiarato che la giornata delle famiglie di Roma è “Una manifestazione inutile e odiosa, come tutte le manifestazioni d’odio”, “Il Family Day è un festival dell’omofobia, triste e pietoso come tutte le manifestazioni a sfondo razzista, dove avranno voce i profani dell’odio verso la diversità sessuale e trionferà quel familismo amorale largamente responsabile dei guai del Paese”, ha aggiunto, sottolineando ciò che potremmo “Eterofobia”, il nome dell’ipocrita dittatore che vorrebbe tanto, in nome della teocrazia islamica, portare a termine il genocidio degli europei: speghiamoci meglio. Trovo che le rivendicazioni delle associazioni lgbt siano giuste: penso che sia giusto che due persone dello stesso sesso possano unirsi civilmente e convivere ed avere gli stessi diritti di un’unione tra due individui di sesso opposto. Non ho, anzi non abbiamo, nessun diritto di giudicare l’affetto che può intercorrere tra due individui omosessuali, pertanto è anche giusto che possano coronare il loro desiderio di vivere insieme con tutti i diritti che ha una coppia eterosessuale. E’ il loro diritto di dignità.
Ma credo anche che, seppur le coppie gay agiscano in buona fede, le associazioni che li guidano agiscano in malafede e che strumentalizzino il tema dei diritti dei gay per ben altri scopi che porteranno i loro iscritti e seguaci a delle condizioni di pericolo che in futuro sarà mortale. La prova di ciò sta nel fatto che se davvero queste organizzazioni combattessero per i diritti dei gay manifesterebbero anche e soprattutto dove quegli stessi diritti sono negati in nome della Sharia, dove essere gay vorrebbe dire essere condannati a morte. Vi siete mai chiesti cosa dice il Corano in merito? E gli ahadit di Maometto? Scopriamolo. Intanto cominciamo col dire che nel Corano è presente la condanna dell’omosessualità mentre le basi della punizione da infliggere agli omosessuali si trovano negli ahadit. Andiamo avanti, la legge coranica parla molto chiaramente e non lascia spazio alle interpretazioni: è matematica, freddamente matematica. Nel sistema legale islamico, l’omosessualità è un delitto che va contro le leggi di Allah e quindi è punibile. In caso di omosessualità tra due maschi, il partner attivo deve ricevere cento frustate, se non è sposato, e ucciso se è sposato, mentre il partner passivo deve essere ammazzato senza distinzione per il suo stato civile.
Nel caso di due femmine (lesbismo), le peccatrici devono ricevere cento frustate se sono nubili ed essere lapidate a morte se sono sposate. Queste leggi sono applicate in molti paesi islamici: Arabia Saudita, Qatar e persino presso l’Autorità Palestinese, infatti il Gay Pride si festeggia in Israele dove gli omosessuali posso tranquillamente girare per strada senza incorrere a pericoli di vita come invece potrebbe accadere a Gaza. Ora come è possibile che le associazioni lgbt non manifestino contro quei paesi che i loro simili li accoppano? Ma guarda caso sono presenti nelle manifestazioni contro Israele dove ai loro simili è garantito ogni diritto e forze politiche che hanno monopolizzato le associazioni pro-gay sono in grado di manifestare contro il Vaticano perché non accetta l’omosessualità, contro il Canada per la caccia alle foche, contro il Giappone per la caccia alla balena, contro Putin perché si oppone al nazionalismo di Kiev contro gli ucraini russofoni del Donbas, contro gli USA perché attacca Saddam Hussein, eppure non riescono ad organizzare un sit-in sotto l’ambasciata del Qatar, forse per paura, forse per complicità, forse entrambe le cose. Lo scopo ultimo di questa falsa tutela dei diritti è, e sarà, la mascolinizzazione delle donne, fortemente voluta dai movimenti femministi che nulla hanno da invidiare in fatto di ipocrisia e complicità alle associazioni gay, e la femminilizzazione dell’uomo al fine di creare un forte divario tra i due sessi che porterà, grazie anche alla dequalificazione del mondo del lavoro, ad un sempre minore numero di famiglie autoctone e, pertanto, sempre ad un decrescente numero delle nascite. Con il neo-capitalismo di sinistra il lavoratore italiano o comunque europeo, verrà sempre meno tutelato ed il suo salario rivisto al ribasso grazie al sempre più crescente uso di manodopera straniera ed al continuo flusso di cittadini extracomunitari provenienti in maggioranza dai paesi islamici. Questi fattori causeranno nei prossimi anni, prima un meticciato e successivamente il sorpasso demografico che porterà l’estinzione degli europei. Questa tesi è stata ben descritta dal giornalista e scrittore francese Eric Zemmour e successivamente dal suo collega italiano Riccardo Prisciano che in materia sostiene: ”Tutti coloro che si adoperano per lo sviluppo della teoria gender sono dei criminali. Dalle maestre delle scuole materne, alle Regioni che finanziano, ai pedofili dell’Eurocrazia che, di fatto, mettono a disposizione ingenti quantità di denaro per lo sviluppo di questa abominevole violenza minorile” e aggiunge: ”che, di fatto, è propagandata della più becera sinistra progressista, altro non è che l’involuzione apicale del nichilismo comunista; tanto quanto l’Islam lo sia per il nazismo. Questa dolosa volontà di femminilizzare l’uomo occidentale, maschilizzare la donna, distruggere la Famiglia come cardine della società (occidentalmente intesa), disincentivare l’incremento demografico, altro non è che l’altra faccia della medaglia di un Islam che punta a conquistare l’Europa (e Roma, in primis), non meramente attraverso la violenza ed il sangue ma, soprattutto, attraverso il sorpasso demografico, che ci vede tutti egoisticamente colpevoli”.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.