Milano 1 Luglio – L’insufficienza cardiaca uccide ogni anno un numero di persone superiore due-tre volte le persone uccise dai tumori messi insieme. Una persona su cinque e’ a rischio. La mortalita’ e’ del 50% entro i cinque anni dall’insorgenza. Ed e’ la malattia piu’ costosa al mondo per la sanita’, 108 miliardi di dollari. Questo rende sempre piu’ importante la ricerca di nuovi farmaci in grado di contrastare il grave problema. Se n’e’ parlato a Basilea, dove nel campus Novartis e’ in corso “Innovating for Patients”, incontro con la stampa internazionale organizzato dal colosso Novartis con le sue divisioni Alcon, Sandoz e Pharma per la presentazione degli sviluppi del ricerca in ambito sanitario. E nel caso dello scompenso cardiaco una risposta nuova ed efficace potrebbe essere la molecola LCZ696, su cui sono in corso avanzati studi con risultati che evidenziano significativi passi avanti. A fornire qualche dato sulla problematica e’ stato Ameet Nathwani, Head of Medical Affairs di Novartis Pharmaceuticals. L’insufficienza cardiaca registra due milioni di nuovi casi all’anno, un milione per parte tra Europa e Stati Uniti, e quindi e’ un numero decisamente per difetto. Gia’ oltre 20 milioni di soggetti ne soffrono in Europa e Usa; e’ una patologia su cui la gente e’ poco documentata, tanto che solo 1 su 3 sa bene di cosa si tratti. Lo scompenso impatta l’intero organismo – difficolta’ a respirare e si parla a malapena, a causa dell’accumulo di liquidi nei polmoni, gonfiore persistente agli arti inferiori – qualita’ della vita che peggiora decisamente. (AGI)
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