Milano 5 Luglio – Torna puntuale anche quest’anno il festival Mix, la rassegna del cinema Gaylesbico e Queer Culture giunto alla sua 29esima edizione. Ma la novità di quest’anno è il patrocinio, oltre che del Comune – che ha voluto sostenere la kermesse che ha rischiato fino all’ultimo di saltare con un contributo di 20mila euro – è quello di Expo in città. «La lunga storia di questo Festival, che oggi fa parte anche del palinsesto di ExpoinCittà – recita il trionfante comunicato di Palazzo Marino – testimonia il valore e la vitalità di questo laboratorio di idee e di istanze che arricchisce non solo il complesso dei vari festival cittadini, ma anche il contesto culturale della nostra città. Festival Mix consente anche di affrontare il tema dei diritti dall’angolatura insolita delle caratteristiche che lo rendono unico sul piano culturale. Siamo orgogliosi di questa esperienza che promuove una più vasta mobilitazione culturale e civile a favore dei diritti».
Questa volta sembra che il logo multicolore dell’esposizione universale sia passato «inosservato», almeno da una carta parte politica. E dire che tanto clamore aveva suscitato quando era stato apposto sull’iniziativa a favore della famiglia organizzato in Regione. Da Roma a Parigi, passando per Milano era scoppiato un vero putiferio: a gennaio i senatori Pd avevano presentato un’interrogazione al governo per chiedere il ritiro del patrocinio al forum «Difendere la famiglia per difendere la comunità», mentre il coordinatore del centro sinistra al Pirellone Umberto Ambrosoli tuonava: «Il marchio Expo dovrebbe essere concesso per attività in qualche modo connesse all’esposizione. Altrimenti è pur sempre un uso arbitrario». Ma dov’era Ambrosoli quando il festival Mix riceveva il patrocinio? Eppure risulta difficile trovare un legame tra il documentario Jess & James (Santiago Giralt) e Metamporphose (Christophe Honoré) con il tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita». L’associazione radicale Certi diritti aveva addirittura scritto al Bureau International des Expositions per «denunciare la violazione del regolamento per la concessione del patrocinio a Expo». A chiedere la rimozione del logo anche la Cgil lombarda.
«Expo sosterrà ogni iniziativa che promuova le pari opportunità» aveva annunciato il commissario unico di Expo, ora nella rosa del toto sindaco, Giuseppe Sala partecipando all’anteprima del Gay Pride, organizzato dal padiglione Usa sul sito espositivo. E la sinistra ad applaudire. Peccato che si parli e si pensi solo alle pari opportunità a senso unico. Anche se a metterci il cappello è un evento universale.
(Il Giornale)
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