Tumori al cervello, Humanitas fra i 4 migliori centri chirurgici al mondo

Scienza e Salute

Milano 8 Luglio – Sarà l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano con il suo Neuro Center a rappresentare l’Italia al più importante meeting di neuro-oncologia chirurgica che si terrà a Londra dall’8 al 14 luglio.

L’Unità Operativa di Neurochirurgia oncologica dell’ospedale, diretta dal prof. Lorenzo Bello, sarà una delle quattro équipe selezionate in tutto il mondo per portare la propria esperienza al 4th Annual World Course in Advanced Techniques in Neurosurgical Oncology. Gli altri tre sono centri della Francia, della Germania e degli USA.

Dalle sale operatorie di Rozzano, durante il meeting, il prof. Bello effettuerà, in diretta e con paziente sveglio, un intervento chirurgico unico al mondo utilizzando una tecnica sofisticatissima di neurochirurgia oncologica: si tratta della neurofisiologia intra-operatoria e imaging, che già nel 2014 gli valse laCambridge Lecture, prestigioso riconoscimento scientifico che, da 15 anni, viene assegnato ogni anno al neurochirurgo che ha sviluppato l’attività più importante dell’anno.image

“L’intervento trasmesso in live surgery – spiega il prof. Lorenzo Bello, che è docente dell’Università degli Studi di Milano – è mirato alla rimozione di un tumore che interessa il sistema motorio e il linguaggio. Aree che, prima dello sviluppo di questa sofisticata tecnica di neurofisiologia intraoperatoria e imaging, non venivano ‘toccate’ durante gli interventi, perché non c’erano dati precisi sul loro funzionamento.

Il nostro gruppo, in collaborazione con i fisiologi dell’équipe, ha elaborato un sistema unico di impulsi elettrici, mai utilizzato prima al mondo: effettuando un mappaggio sottocorticale molto raffinato attraverso tecniche di neurofisiologia, permette di individuare le funzioni cerebrali ed evidenziarle durante l’intervento a paziente sveglio. In particolare, grazie a queste nuove conoscenze sviluppate in Humanitas, è possibile estendere la resezione chirurgica e rimuovere così tumori localizzati in punti critici del cervello, mantenendo integre le funzioni del paziente, ad esempio quelle del sistema motorio e del linguaggio.

Ciò permette non solo di riuscire ad intervenire chirurgicamente in modo efficace sul 60% dei pazienti affetti da alcuni tipi di tumori cerebrali non trattabili con tecniche standard – come dimostrato in un nostro studio pubblicato su Neuro-Oncology nel 2014 -ma anche di aumentare qualità e aspettativa di vita (10-15 anni rispetto a 1-3 anni con tecniche standard)”.

Tutto questo è possibile grazie alla stretta collaborazione di un team di neurochirurghi, neuropsicologi e neurofisiologi che lavorano insieme sia prima dell’intervento, sia in sala operatoria, al fine di preservare l’integrità funzionale del paziente, garantendo al contempo la radicalità oncologica dell’intervento.

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