Milano 14 Luglio – L’Europa non esiste: e se una cosa non esiste, dev’esserci una ragione. Tutti i commenti sul referendum greco – i favorevoli al risultato e i contrari – si muovono da una stessa premessa che poi rovesciano in conclusione: c’è poca Europa, ci vuole più Europa – gli “Stati Uniti”, addirittura, come qualche buontempone si attarda a invocare.
Ma la realtà è un’altra: non esiste nessuna Europa politica, per la semplice ragione che i governi (non senza robuste ragioni) non la vogliono. L’Europa “politica” può discutere per giorni sulla possibilità di fotografare o meno gli edifici delle archistar, ma non sa né può dire nulla sull’ondata migratoria, sulle politiche finanziarie, sulla guerra all’Isis, e naturalmente sulla Grecia. Esistono i governi europei – liberamente scelti (e revocabili) dai cittadini europei – ed esiste un’inutile, insulsa e costosissima impalcatura burocratica. Punto. L’idea di costruire un’unità politica e statuale europea appartiene all’olimpo delle utopie razionaliste e costruttiviste, e non per caso è figlia e sorella di quelle altre utopie razionaliste che hanno generato il fascismo e il comunismo. Gli Stati e le società non si costruiscono a tavolino, e persino il gulag è destinato a fallire l’obiettivo.
L’Europa economica e culturale, invece, esiste e funziona molto bene: la libera circolazione delle persone, delle opinioni, delle merci e del denaro è la più grande conquista del nostro continente, ha portato e porta a tutti noi benessere, qualità della vita, cultura. Da questo punto di vista, che l’euro interessi dieci, venti o tre paesi non fa differenza alcuna: chi sta nella moneta unica ne rispetta i vincoli, chi non vuole rispettarli può uscire. L’essenziale è che il mercato resti quello spazio aperto che siamo stati capaci di costruire.
È stupefacente che il dibattito pubblico italiano (e non solo) continui a restare prigioniero di un’ideologia astratta, impraticabile e ampiamente smentita dalla storia. L’Europa politica non ci sarà mai perché non può esserci, e se non può esserci è bene che non ci sia. I governi continueranno a coordinarsi tra loro – come con gli americani, del resto – e qualche volta troveranno un’intesa e qualche volta no. La sovranazionalità dello spazio europeo è garantita dalla libertà del mercato – l’unica che conti davvero.
Fabrizio Rondolino (L’Intraprendente)
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