Milano 18 Luglio – Il pensiero comune è spesso considerato semplicistico, qualunquista se non ignorante e superficiale, quasi che pensare in modo realistico e pragmatico sia un modo di ragionare troppo elementare di chi non conosce le strategie politiche e i grandi disegni programmatici di chi è al potere. Ma la gente comune vive sulla propria pelle, ogni giorno, disagi e ingiustizie sociali e non sa più a che santo votarsi per gridare che così non va bene, che i profughi catapultati nel quartiere o nel paese in modo massiccio e senza preavviso, con tanti onori e privilegi, rompono la quiete e la tranquillità del territorio, sono uno schiaffo a chi vive in gravi difficoltà, rappresentano plasticamente un sopruso, confermano un’incapacità totale da parte del governo di gestire i flussi migratori.
I fatti di Roma e di Treviso non sono la resistenza e la denuncia di gente razzista, sono la risposta esasperata contro la leggerezza e l’inefficienza di un modo di governare. E un atto di accusa, perché il troppo buonismo può far impallidire anche i sentimenti più nobili di altruismo e di accoglienza. L’accoglienza senza regole, a tutti i costi, erga omnes, alla Boldrini, alla Renzi, alla sinistra in generale, ci sta insegnando, nostro malgrado, a difenderci, a proteggere le nostre famiglie, le nostre case. A chiederci che cosa è giusto e che cosa è ingiusto, a ribellarci quando l’iniquità sociale è palese, quando la gestione della cosa pubblica è insensata, quando i diritti, i nostri diritti, vengono violati.
La Merkel di fronte alla bambina palestinese che richiede con forza l’asilo politico per il padre, risponde da capo del governo “Non possiamo accogliere tutti” e non manca una carezza di umana comprensione. Ma, sembra essere sottinteso, i concittadini tedeschi hanno la priorità. Come è giusto che sia. Ma se al posto della Merkel ci fosse stato Renzi, o la Boldrini, o Alfano, che cosa avrebbero detto o fatto? Non avrebbero senz’altro enunciato un principio, ma avrebbero chiamato la stampa e i media per dimostrare efficienza e immediatezza nel risolvere il caso.
L’insofferenza – non dimentichiamolo – dei romani, dei milanesi, degli italiani in generale è semplicemente la conseguenza di una incapacità comprovata del governo a gestire il problema dell’immigrazione.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano