Scomparso l’unico esemplare al mondo della Ferrari Testa d’Oro, valore 1,7 milioni

Lombardia

Milano 18 Luglio – E’ l’unico esemplare al mondo. Si tratta della Ferrari Testa d’Oro. Vale 1,7 milioni di euro ma è sparita. È uno degli esempi più importanti di ‘bio-design’ prodotto da Luigi ‘Lutz’ Colani, il designer di origini italo-svizzere, nato 87 anni fa a Berlino. La Ferrari Testa d’Oro, da lui disegnata nel 1991, toccò il record di velocità nella sua categoria: 351 chilometri orari.

Sull’accaduto indagano i carabinieri di Cremona dove è stata presentata una denuncia per furto contro ignoti per conto della ‘Colani design Corporation srl’. Una sorta di “giallo” che si sviluppa tra Pero, dove lo scorso gennaio la Testa d’Oro era custodita in un capannone, e Maranello (Modena), all’autosalone ‘Purosangue’. Qui lo scorso giugno la Ferrari è ricomparsa, portata da chi sostiene di esserne il proprietario, addirittura messa in vendita e, infine, ritirata. Da allora non se n’è più saputo nulla.

«Niente di Luigi Colani è in vendita, questo deve essere chiaro», dichiara Roberto Guerini, di 50 anni, amministratore delegato della società e braccio destro del titolare. È anche presidente dell’associazione “Il Futuro in Italia”, nata nel 2008 “con lo scopo di portare tutto il patrimonio di Colani a Milano”, perché così ha voluto lo stesso Colani. Richiesto in tutto il mondo, è stato trasferito in Italia, perché patria dell’eccellenza. Colani ha prodotto circa seimila progetti, tra cui la Ferrari Testa d’Oro, esposta per l’ultima volta nel 2012 alla Triennale di Milano.

Il caso è affidato all’avvocato Enrico Forghieri di Cremona che affianca il suo collega Boni di Modena. Navigando in Internet, Guerini ha scoperto che la Ferrari Testa d’Oro era esposta all’autosalone “Purosangue” di Maranello e che era stata messa in vendita. Alla denuncia presentata ai carabinieri di Cremona sono allegate le fotografie scattate fuori e dentro l’autosalone. La mostra è finita e l’auto è stata ripresa da chi l’aveva portata. «Non sappiamo più nulla – dice Guerini -. Se Colani avesse voluto vendere la Testa d’Oro, avremmo organizzato un evento con giornalisti provenienti da tutto il mondo». (Il Giorno)

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