Milano 20 Luglio – Il quotidiano britannico Daily Telegraph ha molto da ridire sulle spese di Federica Mogherini, Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune (Pesc è l’acronimo in inglese). Ma ovviamente non può capire le dinamiche radical comuniste che noi italiani abbiamo invece imparato molto bene a conoscere. La definiscono ex giovane Comunista e quell’ex non si sa bene se attribuirlo a giovane o a comunista, perché la Lady non è giovanissima, ma è rimasta con i vizi e le aspirazioni dei comunisti doc. E in un’Europa che predica austerità, che impone rigore e comportamenti conseguenti, spendere 3 milioni per piatti e stoviglie non corrisponde più al decoro, ma appare uno schiaffo ai tanti in difficoltà.
Riferisce Simona Verrazzo su Liberoquotidiano: “Il Daily Telegraph ha fatto i conti di quanto costa la diplomazia della Ue nel suo momento più glamour, cioè quello dei pasti ufficiali, titolando su come una cena possa arrivare anche a 2 milioni di sterline (oltre 3 milioni di euro). Stando alle indiscrezioni del quotidiano conservatore, il Servizio Europeo per l’Azione Esterna comprerà servizi da tavola – utilizzati in occasione di ricevimenti tanto a Bruxelles che presso le 140 rappresentanze Ue all’estero – degni di un imperatore (sempre citando il titolo): i piatti saranno, sempre secondo il «gossip comunitario», in preziosa ceramica cinese col bordo dorato e abbelliti da un’incisione della bandiera europea, accompagnati da migliaia di bicchieri da whisky, brandy e champagne in cristallo.
E ancora vassoi, candelabri e molto altro, come centinaia di cestelli per il ghiaccio in argento. L’affondo arriva quando si tratta di indicare il prezzo: circa 2 milioni di sterline…a parità circa dieci volte il costo di un analogo ordine di recente effettuato dalla Casa Bianca.
Ed eccola la cena che costa 2 milioni di sterline: posto a sedere (623 pound), cristalli (314.000), porcellane (384.000), catering con 3.360 persone, 210 lavastoviglie, 560 bottiglie di vino e una panca lunga quasi 900 metri se tutti i commensali si sedessero una accanto all’altro. Il Daily Telegraph mette le mani avanti e spiega che il Servizio Europeo per l’Azione Esterna (in inglese European External Action Service, Eeas) è stato creato nel 2009 dal trattato di Lisbona e «sta assumendo un’importanza via via maggiore».
Il riferimento temporale è importante: quando è stato istituito l’Eeas come Alto rappresentante c’era la britannica baronessa Catherine Ashto quindi se viene utilizzata un’espressione in divenire vuol dire che è “adesso” che il portafoglio sta venendo troppo aperto”
Il colpevole di tanto spreco? La serafica ex giovane Comunista Mogherini perché oggi il Servizio Europeo per l’Azione Esterna ha uno staff di 3.400 persone e un budget di 793 milioni di euro, con sedi persino alle Seychelles, in Australia, Canada e Kazakhstan.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845