Giovani e sesso: oggi la percentuale più bassa dagli anni ’80

Società

Milano 27 Luglio – Secondo una ricerca del Center for Disease and Control Prevention, la percentuale di adolescenti tra i 15 e i 19 anni sessualmente attivi tra il 2011 e il 2013 è del 44% per le ragazze e del 47% per i ragazzi: continua il calo dal 1995, quando le statistiche si attestavano sul 51% per lei e il 60% per lui.

«I ragazzi e le ragazze in America passano insieme momenti talmente tristi; una specie di snobismo richiede ch’essi si sottomettano immediatamente al sesso senza adeguati discorsi preliminari». Così parlava Jack Kerouac, grande scrittore americano, autore di «On the road». La giovinezza coincide col momento in cui una persona ha maggiore energia, sia da un punto di vista mentale che fisico: l’interesse verso il sesso, una volta raggiunta la maturità in questo senso, pur essendo qualcosa di nuovo, raggiunge spesso l’apice.

Si calcola che negli ultimi 100 anni l’età in cui una ragazza raggiunge la pubertà sia di molto diminuita: se durante la metà del 1800 sembra che la comparsa del menarca avvenisse intorno ai 17 anni, e negli anni ’60 intorno agli 11-12 anni, oggigiorno può venire anche a 9 anni. L’età della raggiunta indipendenza economica, al contrario, è aumentata a dismisura: ciò significa che il periodo dell’adolescenza risulta sempre più lungo. Tuttavia, ciò non comporta che i giovani abbiano più rapporti: al contrario, secondo un’analisi recente del Center for Disease and Control Prevention, il numero di ragazzi sessualmente attivi ha raggiunto il minimo dagli anni ’80.

L’obiettivo dello studio, secondo gli esperti del National Center for Health Statistics del CDC, era quello di indagare i fattori che influenzano la gravidanza durante l’adolescenza: per fare questo, i ricercatori hanno analizzato l’attività sessuale e l’utilizzo dei contraccettivi per quel che riguarda 2000 giovani tra i 15 e i 19 anni. Il risultato è stato inequivocabile: il 44% delle ragazze e il 47% dei ragazzi ha dichiarato di aver fatto sesso almeno una volta tra il 2011 e il 2013, periodo in cui ai volontari è stato sottoposto il test. Si tratta di una percentuale piuttosto simile a quella rilevata tra il 2006 e il 2010: tuttavia, tra il 1988 e il 1995, le statistiche arrivavano al 51% per il sesso femminile e al 60% per il sesso maschile. Probabilmente, secondo gli esperti, il calo derivante dal 1995 in poi è dovuto ad una maggiore sensibilizzazione dei giovani riguardo il pericolo del contagio da HIV, in quel periodo all’apice della sua epidemia.

Andando più nel particolare, i ricercatori hanno scoperto come la percentuale di adolescenti di 15 anni che hanno fatto sesso durante il periodo preso in considerazione si attestava sul 13% per le adolescenti e sul 18% per gli adolescenti: statistica che aumentava fino 68% per le ragazze e al 69% per i ragazzi di 18 anni. Per quel che riguarda l’uso dei contraccettivi, il 97% delle femmine ha dichiarato di aver utilizzato il preservativo almeno una volta, mentre il coito interrotto, metodo tra i meno efficaci e tra quelli che mette maggiormente a rischio di infezione da malattia sessualmente trasmissibile, risulta ancora diffuso, con una percentuale che si attesta tra il 55% e il 60% delle intervistate, tante quante quelle che assumono la pillola. Poco conosciuti strumenti più sicuri, come dispositivi intrauterini quali la spirale, impiegata solo dal 3% delle volontarie. Nonostante questi dati, l’uso di dispositivi contraccettivi d’emergenza ha conosciuto un forte aumento, dall’8% del 2002 al 22% del 2013.

La ricerca ovviamente non mira a demonizzare il sesso tra teenager, cosa piuttosto naturale quando si raggiunge la maturità fisica, bensì serve a comprendere quanto i nostri ragazzi siano a conoscenza dei rischi del sesso non protetto. Lo studio evidenzia come sia più probabile l’uso di contraccettivi per chi attende fino ai 18 o ai 19 anni per avere il primo rapporto, forse perché maggiormente sensibilizzati e formati riguardo i pericoli delle malattie sessualmente trasmissibili: al contrario, per le ragazze che non hanno utilizzato il preservativo o altri metodi di contraccezione durante la loro prima volta, gli esperti in questione hanno calcolato una percentuale di gravidanze indesiderate durante l’adolescenza che va dalle due alle cinque volte maggiore. (Il Giornale Salute)

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