Milano 27 Luglio – Avviso ai lettori: difendere Tony Blair e di riflesso Matteo Renzi, per me è un dolore quasi fisico. Detto questo, la Verità è una mia priorità e va portata ovunque. Per dirla alla San Francesco, laddove c’è Scalfari che io porti la Verità. Dunque, nel lungo sermone Domenicale, il Nostro dedica un paragrafo al rapporto Blair-Renzi.
Cosa voglia ottenere, non è chiarissimo, credo che l’accusa immortale mossa sia quella di Thatcherismo. Scrive infatti il Grande Vecchio:
“Mi viene in mente papa Francesco che guida la Chiesa affrontando anche lui il mondo moderno. Francesco ha come parola-chiave quella di “amare il prossimo più di se stessi”. Tony Blair non la pensava così neppure quando era al vertice della Gran Bretagna. Vinse, certo. E la Gran Bretagna? Ad appena vent’anni di distanza non pare che sia un Paese cui guardare con invidia, ma Blair sì, ha avuto una vita felice anche se non ha amato il prossimo più di se stesso.”
Ok, cominciamo a fare un passo indietro. La colpa mortale di Blair, nonostante l’aumento della spesa pubblica e l’aumento degli impiegati pubblici, è di non aver toccato l’impianto Thatcheriano. Sostanzialmente, il New Labour chiedeva, ed imponeva come ogni socialista, solidarietà all’individuo, ma non ne minava la totale indipendenza, centralità e libertà. L’Uomo Liberista paga le tasse, non le condanna, ma pretende servizi efficienti. Questa pretesa, dolorosamente e non sempre direttamente, prevale sugli interessi di corporazione. Per questo il New Labour inaugura una tradizione di social democrazia molto differente dal passato schiettamente socialista Inglese. Il 1979, la Lady di Ferro e gli anni 80 non sono passati invano per la sinistra Inglese, che infatti puntualmente perde male quando torna nostalgica. Cioè quando fa quello che Barbapapà suggerisce.
Ah, una nota, quando leggete “papa Francesco” in un articolo di Scalfari, sappiate che ogni riferimento a personaggi reali è puramente casuale. Questo Pontefice che lui cita è un suo alter ego di fantasia. Un Papa che chiedesse di amare il prossimo più di se stessi commetterebbe un imperdonabile errore pastorale e teologico. Uno così banale che nemmeno il reale ed attuale Romano Pontefice potrebbe commettere. Cioè quello di voler sostituire al reale amore di Dio, per Dio e da Dio proveniente, con una forma di utopismo molto pericoloso. Certo, sostituire la realtà con l’utopia è un vezzo di Bergoglio, ma non fino a questo punto. Dio ci chiede di amare, in primis noi stessi. Perchè odiandoci l’amore per gli altri diverrebbe quello che i ricchi marxisti provano per i poveri proletari. Una distorsione pericolosa e pelosa, che porta a disastri.
Ed è questo il vero punto dell’articolo. L’aristocratico Scalfari rifiuta l’idea che il Governo possa essere realmente esercitato dal popolo, verso il popolo e per il popolo. Non accetta tutto questo perchè prevede e postula che al popolo sia data la libertà, in primis in economia. Egli ritiene il cittadino un minore, un soggetto di pietà, di attenzione, di rigidi confini ed una risorsa economica. Ma di certo non è come lui. Forse può amarlo anche più di se stesso, ma mai, mai, lo amerà di quell’amore profondo ed imperituro che prova per il proprio ego. Questo si rimprovera a Renzi, il suo essere capo di una chiesa, quella Statalista, e non comportarsi con la dignità, al sacralità e le forme che la Liturgia Scalfariana prevede. Questo perdigiorno inveterato, questo scalzacani irriverente, vorrebbe lasciar scegliere che servizi usare al cittadini, ridandogli il denaro e la libertà. Ovviamente tutto questo è così sbagliato. Così plebeo. Così Liberale. Il Nostro non lo può proprio tollerare. E così tocca a noi, il Piccolo Resto dei Liberali, difendere il governo delle tasse e della spesa dai suoi maggior azionisti. O tempora, O mores!
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,