Milano 1 Agosto – Un Sindaco e una lettera ai suoi cittadini in difficoltà, per proporre un intervento del Governo. Riporta l’iniziativa il quotidiano “Il Tempo”.
Nella lettera, poche parole, chiare: «Caro concittadino, ti invito a compilare l’allegato modulo in modo che io mi adoperi affinché lo Stato si faccia carico delle tue necessità e chiedere allo Governo Italiano, anche per te, lo stesso trattamento economico di 37 euro giornalieri, che viene riservato a tutte le persone richiedenti lo status di profugo, che ormai quotidianamente arrivano nelle nostre regioni, grazie alle infelici operazioni Mare Nostrum, Frontex e ora Triton». Firmato il sindaco di Telgate (Bergamo), Fabrizio Sala.
Il modulo allegato pone alcune semplici domande, dati di identità, codice fiscale e la dichiarazione di «avere una situazione socio economica di fragilità dettata da reddito pensionistico, disoccupazione, cassa integrazione, mobilità o altro… Un’avvertenza: scrivere sarà soltanto il primo passo, poi, per ottenere il contributo, ci sarà da vincere la battaglia politica, cioè far sì che lo Stato e il Governo italiano si facciano carico delle necessità di chi ha bisogno approvando una legge che conceda anche agli italiani bisognosi (e non solo ai profughi) i 37 euro giornalieri. Una legge che oggi non esiste.
Inutile dire che la proposta depone solo a favore della sensibilità del Sindaco e che difficilmente avrà un seguito legislativo in favore dei cittadini indigenti, ma se gli stessi cittadini, ad esempio a Milano, prendessero l’iniziativa e scrivessero una lettera esigendo lo stesso trattamento riservato oltre che ai profughi, ai Rom, ai Centri sociali e via discorrendo, che succederebbe? Pisapia dovrebbe rispondere, dare pubblicamente conto di certe ingiuste distribuzioni di risorse, di alcuni plateali favoritismi, di evidenti “dimenticanze”. Ed è una questione di “sensibilità” malata di ideologia perversa che con le necessità dei milanesi ha poco da spartire.
Dice il Sindaco Sala “Chi amministra un paese, come me, o una media e grande città si rende conto che gli italiani in difficoltà aumentano e che bisogna fare qualcosa. Non è possibile che il nostro Stato impegni 37 euro giornalieri per i profughi, gli immigrati, e poi non si curi degli italiani che non ce la fanno. Dopo la crisi è arrivato il momento di pensare a noi stessi, alla nostra gente”
Ma quando Pisapia ha pensato alla sua gente? Quando ha tagliato le risorse per i disabili e gli anziani? Quando ha privilegiato i Rom nell’assegnazione delle case? Giusto per fare due esempi.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano