Milano 4 Agosto – Una frase buttata lì, riportata dal Corriere, quasi un gioco per capire che effetto fa, poi ritrattata a metà, quasi un bisogno di conferme…ma il dubbio rimane, eccome se rimane.
Pisapia dopo la conferenza stampa sui dati Expo in città a Milano, in una conversazione privata e in risposta a chi gli chiedeva se ci fosse una condizione per un ripensamento, ha risposto “Ci sono tante cose che possono far cambiare idea” Quali non si sa, ma l’idea che possano esistere situazioni o pressioni per rimangiare la promessa “Non mi ricandido”, preoccupa un po’ tanti milanesi. Preoccupazione condivisa anche dallo stesso PD, viste le esternazioni di Fiano e di Majorino in questi ultimi giorni e considerati gli appetiti personali e del partito quando si parla di potere e di gestione della città.
Ma Pisapia ha l’appoggio incondizionato di Repubblica e di molti radical chic che ha coccolato e blandito: una corte dei miracoli che se la canta e se la suona, tronfia di vivere in un mondo dorato in cui le difficoltà delle persone comuni sono considerate più fastidiose delle mosche. E’ anche vero che Pisapia ha poi rettificato “Però bisogna capire che quello che è importante è che il progetto, che ha migliorato e cambiato la città, con tutte le criticità che non nascondo, deve proseguire. Questo è quello che mi interessa e per cui ho lavorato in questi anni”.
Fiero, dunque della sua gestione fallimentare. Si direbbe una cecità assoluta o una presunzione senza limiti. Perché nel caso comunque non fosse lui il futuro Sindaco è auspicabile, sempre secondo Pisapia, un clone che porti avanti il cambiamento e la sua linea politica. Forse dovrebbe chiedere quanto è stato positivo il suo “cambiamento” a chi abita in periferia, agli anziani in difficoltà, alla comunità più fragile della città.
E ribadisce “Come ho sempre detto, quello che è fondamentale per il futuro della città è che il progetto che è nato, che si è sviluppato, che si è arricchito e ha arricchito la città in questi anni, possa proseguire anche nella prossima consiliatura.” Un unico commento e una domanda: ma dove, ma quando ha arricchito la città?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano