Milano 13 Agosto – Sta suscitando proteste e scalpore la decisione di Car2go di aumentare le tariffe a chi utilizza le sue auto per recarsi in periferia. Le mie critiche vanno tutte a chi, stipulando la convenzione fra concessionario del servizio e Comune di Milano, non ha pensato d’inserire nel contratto delle clausole di salvaguardia a tutela dei consumatori: Pierfrancesco Maran. L’assessore alla Mobilità, noto per il suo amore per le biciclette e per la parossistica lotta di stampo socialista che combatte contro le auto private.
Probabilmente, convinto di potere ridurre ulteriormente il numero di quelle circolanti e ingolosito da quanto Car2go offriva per l’accesso ad Area C e la sosta sulle strisce blu, ha concluso l’accordo in modo sbrigativo senza applicarsi in tutte le riflessioni e conti che sarebbe stato necessario fare. Considerazioni che anche una matricola della facoltà d’Economia avrebbe fatto, prevedendo che appena l’accordo non fosse stato più conveniente, per motivi scontati quali fra gli altri l’inutilizzo delle auto lasciate il periferia, l’operatore privato sarebbe corso ai ripari aumentando le tariffe. Purtroppo Maran non ci ha pensato, non ha inserito nel contratto una clausola che imponesse di applicare la stessa tariffa in tutto il territorio comunale, né un sistema per agganciare le tariffe applicate agli utenti con quella pagata da Car2go al Comune, esponendo i milanesi, in particolare quelli che abitano nelle periferie, a quanto si è puntualmente verificato. L’ennesimo errore degli arancioni che colpevolmente, per incapacità, continuano a penalizzare le periferie, ormai abbandonate a degrado, insicurezza e mancanza di servizi come in questo caso.
Molti cittadini si lamentano giustamente e devono prendersela con l’amministrazione, visto che il contratto andrà rispettato fino alla scadenza. Non sono stati tutelati a dovere da chi avrebbe dovuto farlo. L’unica soluzione per evitare che in futuro si ripetano episodi del genere è la prevenzione, quella che si applica nelle urne evitando di affidare la propria sorte ad amministratori dalle idee balzane, senza farsi intenerire da quei pochi che con il senno di poi chiedono a Car2go di tornare sui suoi passi, omettendo di ammettere i propri errori.
Silvia Sardone
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