Milano 15 Agosto – Gentile Direttore, io spero soltanto di trascorrere un Ferragosto in silenzio, con il cervello sgombro dai tanti problemi che l’amministrazione Pisapia ha imposto ai milanesi, loro malgrado. Camminerò nella Milano semideserta assaporando il piacere di una dimensione umana che da tempo non c’è più, forse mi fermerò ai giardinetti a fare quattro chiacchiere con lo sconosciuto di turno per il gusto di parlare di cose banali, così…tanto per far passare il tempo. Perché con la pensione che ho, il mare o la montagna sono un pio desiderio e con fatica metto insieme il pranzo con la cena. Ma non voglio pensare alla tassa per i rifiuti che a settembre scade (ma quanto è aumentata…), né alle solite buche che diventano voragini quando piove, né alle strisce blu per cui mia figlia deve pagare ogni volta in cui viene a trovarmi, né ai profughi che bivaccano al Parco abbandonati al loro destino.
Non voglio, almeno per un giorno, pensare come tutto in questa Milano che amo, giri in modo contrario, senza rispetto per le periferie, per gli anziani, per i disabili, per chi, insomma, ha più bisogno. Una politica, quella di Pisapia, che ha lo sguardo altrove che ha in testa una graduatoria di priorità che non tiene conto di chi è nato e cresciuto a Milano ed ha bisogno d’aiuto. Ed è strano e avvilente sentirsi abbandonati dal Sindaco che io ho sempre pensato debba essere come un padre per i suoi cittadini. Perché, quando si è anziani e fragili, un gesto di sensibilità diventa una grande cosa, ma aver dimezzato i sussidi o addirittura tolti, non va bene, caro Pisapia.
Mi fermo qui, per non arrabbiarmi. Spero che la mia vacanza mentale, a Ferragosto, si avveri per stare un po’ in pace.
Teresa
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