Milano 15 Agosto – Giovani in cerca di un lavoro che trovano con difficoltà, giovani precari in bilico, giovani “scoraggiati” che non studiano né lavorano. Eppure ci sono territori in Italia in cui gli under 30 hanno più occasioni e vivono meglio. Come a Genova, che, secondo la classifica stilata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, risulta essere la provincia più “vicina” ai giovani, con un più alto Indice di Vivibilità Giovanile in Italia. L’indice, stilato dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, prende in considerazione più di 20 indicatori che mettono a raffronto parametri economici, demografici e sociali.
Tra gli indicatori dell’Indice di Vivibilità Giovanile sono stati presi in considerazione il tasso di occupazione e di disoccupazione giovanile, il dinamismo imprenditoriale dei giovani, la densità territoriale delle imprese con titolare under 30, le imprese guidate da giovani che stanno affrontando momenti di difficoltà, il tasso di imprenditorialità dei giovani stranieri. E sotto il profilo delle tendenze demografiche e sociali è stato indagato il peso della popolazione giovanile e dei servizi alla persona legati ai giovani: dagli impianti sportivi ai locali di ritrovo e di socialità, dai luoghi di cultura, alla rete distributiva.
A Genova dunque i giovani under 30 vivono meglio, hanno più opportunità a livello lavorativo e più possibilità di trovare facilmente luoghi culturali, di aggregazione e per il tempo libero, oltre agli esercizi commerciali. E nella classifica delle 10 città più “dinamiche” per i giovani seguono Rimini, Savona, Milano, Prato, Trieste, Novara, Bergamo, Torino e al 10° posto Pistoia. Nelle prime 30 posizioni solo Pescara e Napoli come province del Sud.
Un anno fa Genova era terza, dopo Prato e Rimini. Mentre Milano si conferma nella top ten e sale dalla sesta alla quarta posizione, Roma dal decimo posto slitta al dodicesimo. Entra Bergamo tra le prime dieci e lombardo è anche l’undicesimo posto con Varese.
Le classifiche parziali Sono le province del sud a detenere il primato della competitività giovanile tenendo conto esclusivamente della capacità di lavoro autonomo e del fare impresa degli under 30. Catanzaro, Reggio Calabria e Lecce guidano infatti la classifica parziale dell’opportunità economica, che misura diversi indici dell’imprenditoria giovanile. Il mettersi in proprio è forse più una scelta necessaria che una vocazione, dal momento che sul fronte del lavoro e dell’occupazione under 30 non c’è nessuna provincia del sud nelle prime 50 della classifica. Bolzano e Vicenza sono invece ai primi posti nella classifica parziale del lavoro. Se invece prendiamo in considerazione solo i parametri legati ai servizi alla persona e ai luoghi di ritrovo, è Rimini la capitale dell’intrattenimento giovanile, seguita da Livorno e Lucca. È quanto emerge dall’Indice di Vivibilità Giovanile, stilato dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese e Istat aggiornati al 2015.
“Un Paese che sa guardare lontano è un Paese che mette al centro i giovani perché riconosce il loro valore sociale ed economico – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – I giovani che lavorano, fanno impresa, hanno una propria autonomia, sono impegnati nella vita economica, sociale e politica, sono giovani che sanno proiettarsi nel futuro e garantiscono al sistema Paese una continuità e sostenibilità nel lungo periodo. Credo che nell’agenda delle nostre istituzioni locali e nazionali debba essere rafforzato l’impegno e l’investimento che possiamo fare sui nostri giovani, a partire dal lavoro.” (Omni Milano)
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