Scroccone seriale mangia a sbafo nei ristoranti di mezza Italia e a Cassino si prende il foglio di via

Cronaca

Milano 19 Agosto – Mangia a sbafo nei ristoranti di tutta Italia, collezionando denunce. Lunedì 17 agosto l’ennesimo pranzo luculliano a Cassino, in Ciociaria, è sfociato nella scoperta del suo conclamato «vizietto»: accomodarsi a tavola e abbuffarsi gratis. Il «portoghese», 34 anni, residente a Catania, rischia adesso di diventare lo scroccone seriale più famoso d’Italia.

Beffa in un locale del centro

La sua ultima «performance» è di poche ore fa. Lunedì è arrivato al centro di Cassino e si è presentato in un ristorante nelle vicinanze del Comune. Con aria sicura e senza lasciar sospettare alcunché si è accomodato, ha ordinato un pranzo completo e ha cominciato a mangiare. Dal primo fino al caffè. Tutto con assoluta tranquillità. Al momento di pagare il conto, però, per il ristoratore è arrivata la sgradita sorpresa. Lui, infatti, ha tirato fuori la solita giustificazione: non ho i soldi per pagare. Ne è nata subito una discussione con il titolare del ristorante che, alla fine, ha deciso di rivolgersi alla polizia. Poco dopo nel locale si sono presentati gli agenti del commissariato coordinati da Cristina Rapetti. L’avventore è stato identificato e dagli accertamenti con la banca dati interforze è emerso il «vizietto» del trentenne catanese, che finora ha rimediato ben nove denunce.

 Anche a Civitavecchia e Velletri

I poliziotti hanno scoperto che lo sbafatore ha un curriculum pieno di episodi come quello di Cassino. Tutti per insolvenza fraudolenta in danno di ristoratori della penisola. Da nord a sud Italia. Ha pranzato a scrocco a Civitavecchia, Velletri, Novara, La Spezia, Ancona, Bologna, Pisa, Perugia, Matera, Lucca e Terni. In alcune di queste città, il tenace mangione siciliano è riuscito a sedersi a tavola anche più volte, ovviamente in ristoranti diversi per evitare di essere riconosciuto. Ma la lista, secondo la polizia, potrebbe essere molto più lunga: gli investigatori sospettano che possano essere decine i ristoratori beffati dall’intraprendente forchetta siciliana. Che, per spostarsi da una parte all’altra dell’Italia, di solito viaggia in treno, probabilmente anche in questo caso senza pagare. «Vivo così, facendo lo scroccone», avrebbe ammesso davanti ai poliziotti. Ora ha un foglio di via e a Cassino non può più tornare. Almeno nella città ciociara, i ristoratori adesso non corrono più rischio di servirlo a tavola e di non essere pagati. (Corriere)

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