Salvini propone di pugnalare un corpo morto.

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Milano 20 Agosto – Ricordate, ricordate il 5 Novembre, non vedo per quale ragione non lo dovremmo ricordare. Traduzione alla bell’e meglio di una filastrocca Inglese che commemora la congiura delle polveri, quando l’ultimo dei Cattolici che non si vollero sottomettere alla svolta protestante del Re di Inghilterra tentò di far saltare in aria il Parlamento. Il giorno dopo la commemorazione di Guy Fawkes, Salvini prepara la spallata. Eroicamente, per abbattere il Leviatano e rilanciare il futuro si prospetta una battaglia epica. I nostri figli ne parleranno. E, dopo di loro, i figli dei nostri figli. L’intero apparato tremerà. La rivoluzione farà giustizia di parassiti e lacchè. E sapete cosa farà Salvini? Eh? PARALIZZERA’ il Paese. Un’impresa titanica per una locomotiva come la nostra che corre a mille all’ora. Siamo certi che i mandarini di Palazzo ne saranno terrificati. Vedo già tremare le loro gambe malferme, piegate sotto il peso del puro terrore. E come sarà possibile che Renzi resista ben tre giorni di fronte alla paralisi del traino dell’economia mondiale? Io non lo so. Salvini nemmeno. Pure in Forza Italia c’è chi subisce il fascino di queste vaccate. Quindi vale la pena dare tre motivi liberali per evitare di cadere in queste trappole mediatiche.

  • Se il problema del Paese è la crescita e noi accusiamo, giustamente, il Governo di ostacolarla, con quale coraggio possiamo BLOCCARE l’intero Paese? Voglio dire non ci vuole lo spin doctor di Obama per capire che sia una colossale cagata. No, seriamente. Non stanno bloccando Equitalia. Non stanno paralizzando le partecipate, le aziende pubbliche, i Forestali Calabresi o i lavoratori Socialmente Utili Napoletani. No. Questi vogliono andare a rompere le balle agli artigiani, ai commercianti, ai lavoratori che già devono pagare lo stipendio a Salvini, ed ora pure rimetterci in termini di giorni di lavoro. I Forconi furono un’idiozia da manuale risoltasi nel nulla cosmico. Davvero, il centro destra è maestro nel rifiutarsi di imparare dalla storia. I presidi, i blocchi e tutto il circo attorno non spingono il nostro elettorato a tornare a votarci. Semmai lo allontanano.
  • Renzi dietro queste iniziative ci si nasconde alla grande. Gli danno ossigeno in Parlamento, ricompattano i gruppuscoli e fanno ingoiare gran rospi alle varie minoranze. Sono, infatti, lo spettro fatto manifesto di quale sia l’alternativa al populismo corretto alla Tedesca di Renzi: una demagogia vuota e roboante, incapace di costruire, ma disposta a qualunque cosa per una comparsata in più a Quinta Colonna. Leggo oggi che qualcuno in Fi preferisce la Piazza agli inciuci con Renzi. Come dar loro torto? Il problema non è la Piazza, è l’idea movimentista che il megafono sposti i voti. Gli anni 70 sono passati di moda. E quello non è il nostro elettorato. Chi lo vuole se lo pigli, sapendo che è volubile, acefalo, schiumante una rabbia insensata. E con il tragico ed atavico vizio dell’Italiano medio. Ha la tendenza a correre in soccorso ai vincitori. Che oggi magari vestono il verde, ma domani han tutto l’arcobaleno tra cui scegliere. Questo elettorato non sopporta in particolare una cosa. La libertà. Perchè, nella libertà, il migliore emerge e loro stanno costantemente sotto. In economia vogliono i dazi, non il liberismo. Qualcuno mi spiega cosa ce ne facciamo, se siamo un partito ed un’area liberale? In definitiva, Renzi ha gioco facile a dimostrare quanto incoerenti siamo e quanto poco pronti al governo sono i nostri vertici.
  • Per principio, le fughe in avanti a Salvini vanno fatte fare in solitaria. Se si butta, fatti suoi. Non perdiamo nulla a tenere le posizioni, se queste coincidono con i nostri valori. E’ lui lo speculatore amorale che segue il vento sperando di arrivare da qualche parte. Noi queste ubbie non dovremmo sentirle. Il condizionale è, però, d’obbligo. E riguarda il piccolo problema che i nostri valori, nel partito, li abbiamo in pochi. Gli altri aspettano un Salvini qualsiasi per togliergli il problema maggiore. Dover pensare da donne e uomini liberi…

Spero di aver convinto qualcuno. Altrimenti, buon 6 Novembre, io sarò al lavoro. E tutti quelli che amano l’Italia, la Libertà e la Destra saranno con me.

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